Dopo mesi e mesi passati a discutere, alla fine Research In Motion, la produttrice del noto smartphone BlackBerry, pare sia capitolata.
Un articolo comparso su The Times Of India, afferma che la sociatà canadese dislocherà alcuni suoi server a Mumbai, in modo tale da permettere di intercettare e decrittare i dati che trasmessi attraverso i servizi di email ed instant messaging. Inoltre è stata richiesta ed ottenuta una lista con la dislocazione degli oltre 5000 server BlackBerry Enterprise Services, ovvero i server BlackBerry utilizzati da aziende, al proprio interno, per i propri dipendenti. Secondo il governo indiano, tutto avverrà secondo la legge, non verranno effettuate intercettazioni prive di un ordine del giudice. Ciò ci lascia tutt'altro che tranquilli, in un paese teoricamente democratico, dove però si ordina ai provider di filtrare contenuti ritenuti osceni, blasfemi, diffamatori, cosa che può portare a pericolose derive autocratiche. I giudici sono poi, come tutti, influenzabili, e possono subire pressioni da parte di lobby anche religiose o fanatiche, il cui potere va crescendo in questi ultimi tempi. Inoltre il crescente autoritarismo politico del governo indiano, palesato recentemente anche dalla vicenda dei due marinai italiani incriminati per la presunta uccisione di due pescatori, denota l'intenzione di affermarsi, di far sentire la propria presenza a più livelli sul piano internazionale. Una grande nazione che non deve necesariametne sottostare alle volontà politiche ed economiche, alle regole di altre nazioni, che pertanto cerca lo scontro con vari soggetti allo scopo di manifestare la propria potenza. Una storia già sentita.
Dove porterà questo atteggiamento, ancora non lo sappiamo. Intanto però pare che anche Nokia dovrà seguire la stessa strada di Research In Motion.
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