India, allergia alla cifratura

Inviato da Anonimo (non verificato) il Sab, 08/13/2011 - 21:22
Argomento
Il governo indiano continua la sua battaglia contro le comunicazioni cifrate.Dopo lo scontro con Research In Motion, la società canadese che produce il noto smartphone BlackBerry, allo scopo d'ottenere le chiavi di cifratura necessarie a decrittarne le comunicazioni, Nuova Delhi va a caccia di nuove vittime. Stavolta tocca a due fra i siti più popolari al mondo, Facebook e Twitter. Il timore del governo è che questi possano essere utilizzati per coordinare attacchi terroristici. La legge attuale già costringe i fornitori di servizi telematici a fornire dati e quant'altro degli utenti, qualora richiesti da un giudice, ivi comprese le password di accesso. Pare che però ciò non sia sufficiente: ora si vuole ottenere l'accesso anche alle comunicazioni cifrate che possono occorrere fra gli utenti. Per raggiungere tale scopo sarà necessaria una nuova legge, in modo tale da obbligare anche social network e servizi di microblogging operanti sul territorio a fornire le informazioni richieste. Intanto lo scontro con RIM prosegue. Le obiezioni portate dalla società canadese, prima fra tutte quella della presenza in India di altri sistemi di comunicazione protetti da cifratura, non sottoposti alle richieste governative, pare non abbiano impietosito nessuno, e se nuova legge vi sarà, non ci sarà più trippa per gatti, tutti i fornitori di servizi, telefonici, telematici ed anche segnali di fumo, saranno costretti a collaborare col governo, oppure alzare i tacchi e rinunciare ad un mercato di milioni di potenziali clienti. La previsione nostra è che alla fine le aziende si piegheranno al volere di Nuova Delhi. Persino Google è alla fine venuto a patti col governo cinese, dopo la minaccia di lasciare il suolo di Mao. Ci rimane però un dubbio: cosa farà il governo indiano quando scoprirà che i terroristi comunicano fra di loro tramite messaggi inseriti fra le chiappe di elefanti adulti?