Wikileaks vs Mastercar: il secondo round

Inviato da harvey lomax il Mar, 07/05/2011 - 17:47
Argomento
Wikileaks, il famoso sito di soffiate anonime torna a far parlare di sé. Lo fa con un video, pubblicato anche su Youtube.com, per attirare l'attenzione sul fatto che i circuiti Mastercard e Visa, tra gli altri, non permettano più di effettuare donazioni per Wikileaks. Ciò ha causato, e sta ancora causando, enormi perdite, a fronte delle enormi spese che esso deve sostenere. Spese per mantenere la sua infrastruttura, spese legali, tanto per fare due esempi. Le due maggiori compagnie di carte di credito avevano smesso di accettare transazioni verso i conti di Wikileaks in seguito agli input del governo statunitense, furioso per le pubblicazioni di documenti riservati da parte del sito in questione. Ora però il fondatore Julian Assange minaccia di fare causa a Mastercard per i danni. A tal proposito ha pubblicato il video di cui sopra, una divertente parodia della pubblicità di Mastercard Tunisia, Egitto, Libia, Iran, ma anche Stati Uniti, Italia, Svezia. Troppo spesso ci dimentichiamo chi ha dato fuoco alle polveri, chi ha permesso il ribaltamento di lunghe dittature, chi ha tolto il coperchio dal pentolone degli affari sporchi del governo americano, pubblicando cablogrammi che hanno messo in crisi le relazioni diplomatiche fra paesi, video di uccisioni di civili mai portate alla conoscenza dell'opinione pubblica; e poi loschi affari delle multinazionali, tecnologie implementate dai governi per controllare internet ed i propri cittadini. Ora le cose stanno cambiando. Poco o molto sarà la storia a giudicarlo, ma qualcosa si muove, anche in Italia, da decenni avvolta da un torpore mediatico indotto e narcotizzante. Il merito di tutto ciò va distribuito fra i vari attori, fra chi combatte per le strade, chi pubblica video e notizie su internet, chi combatte attraverso la rete, chi preme sull'opinione pubblica per agire in favore dei popoli sofferenti. Ma chi può dire se tutto ciò sarebbe accaduto senza Wikileaks? Forse stiamo imputando al sito un ruolo troppo grande rispetto a ciò che esso realmente è, ovvero un semplice sito che pubblica documenti di un certo tipo, come ve ne sono altri, come Cryptome per esempio, forse meno famoso, ma ugualmente importante. Tuttavia ci piace pensare che Wikileaks ed il suo fondatore Assange, pur fra tutte le polemiche che ancora infuriano, siano stati gli artefici principali di questa rivoluzione che è prima di tutto una presa di coscienza. La coscienza di essere noi gli artefici della nostra vita, del nostro destino. Nostra è la responsabilità di come funziona il mondo, siamo noi a dover agire per poter indirizzare le cose nel giusto verso. Troppo comodo delegare oneri ed onori a chi ci comanda, preferendo rimanere all'oscuro di ciò che accade dietro alle quinte, lavandosene le mani. Occhio non vede, cuore non duole. Invece no, per quanto ci faccia ribrezzo dobbiamo guardare, affondare i nostri bulbi oculari nel marciume del mondo, riempirci le fauci dei miasmi di morte che ammantano il globo terracqueo, affondare le membra nella putrida melma della corruzione e dell'umana ipocrisia. Riprendiamoci il nostro destino. Per un nuovo miracolo italiano.