Datagate, gli USA hanno intercettato le comunicazioni dei presidenti francesi

Inviato da harvey lomax il Mer, 06/24/2015 - 18:05
Argomento

L'ultima bomba giornalistica di Wikileaks, riportata in Italia dal settimanale l'Espresso, riguarda la Francia. Secondo quanto rivelato, l'attuale presidente Hollande ed il suo predecessore Sarkozy, meglio noto per aver introdotto la famigerata dottrina dei 3 colpi, così come Chirac ed altri funzionari di alto livello, sono stati vittime delle intercettazioni dell'NSA, la famigerata agenzia spionistica americana. Obama & Sarkozy. Image by user cabezadeturco on Flickr. License CC by sa 2.0Per la prima volta sono stati pubblicati i testi delle intercettazioni, che rivelano particolari imbarazzanti della politica d'Oltralpe, tra accordi per incontri con l'oppositori della cancelliera tedesca Angela Merkel, ed ipotesi sulla dipartita della Grecia dall'Eurozona, dalle riflessioni di Sarkozy sulle responsabilità americane nella crisi finanziaria, alle pressioni di Chirac sul segratario dell'ONU per favorire un diplomatico norvegese riguardo ad un incarico importante. Sono stati pubblicati anche i numeri di telefono delle vittime, grazie ai quali l'agenzia statunitense è in grado di individuare i soggetti prescelti per essere intercettati.
Ovviamente l'ennesimo scandalo, peraltro preannunciato da precedenti rivelazioni di Wikileaks e del suo informatore Edward Snowden, ha destato indignazione e rabbia presso le autorià francesi. L'ambasciatore USA a parigi è stato convocato all'Eliseo, gli Stati Uniti promettono di non farlo più (ma chi ci crede?), l'opposizione parla di rapporti di vassallaggio nei confronti del governo USA, si convocano riunioni per valutare il da farsi.
Nonostante le rassicurazioni, nessuno garantisce che ciò che è avvenuto in passato non accada anche in futuro. Il governo degli Stati Uniti consente ancora l'intercettazione di comunicazioni, con modalità diverse a seconda che si tratti di cittadini americani o meno. E' chiaro che a prescidere da ciò che prevede la legge, i servizi segreti continueranno a fare ciò che viene loro richiesto, ovvero spiare. Non vogliamo sembrare perbenisti, lo sappiamo che anche fra alleati ci si spia, ma c'è modo e modo. Un conto sono le esigenze di tipo politico e militare, un altro il voyerismo morboso di chi agisce a 360 gradi, soprattutto in un ambito, quello della politica economica, che è il vero terreno di scontro fra le diverse potenze in questi anni. Non esistono più distinzioni fra Cinesi, Americani, Argentini, Nigeriani, Egiziani, Israeliani, Neozelandesi, Nordcoreani, Indiani, Tedeschi, Inglesi, Francesi. Tutto fra brodo, ciò che conta è la propria posizione in merito ai diversi temi di politica economica. Se un membro del Partito Comunista Cinese si dimostra ben disposto verso un certo argomento, non importa che egli faccia parte di una nazione, almeno sulla carta, non alleata, per non dire avversaria. E se sei un Francese ma non ti piace il TTIP, non sei un alleato, bensì un avversario da combattere. Inutile stare ad ascoltare le parole di scusa di Obama, le assicurazione di Kerry che nessuno in Italia sia stato intercettato, sono tutte mosse di facciata, lo sappiamo bene. Ciò che personalmente mi riesce difficile comprendere è come i leader europei ed i loro sottoposti, sotto l'influenza delle lobby economiche, si apprestino ad approvare accordi commerciali con chi li ha spiati e sbeffeggiati dinnanzi al proprio elettorale. Come tali leader possano sedersi al tavolo con chi li ha presi in giro e danneggiati, con chi tenta di far approvare regole pensate e scritte per avvantaggiare solo certe classi socio-economiche, escludendo di fatto il popolo dalle decisioni (ah, qualcuno la chiama democrazia), mi lascia alquanto basito. Non hanno questi un minimo d'orgoglio? O anche un minimo di risentimento che li spinga ad una sorta di vendetta? Ah, ma per il bene comune qulunque rospo si può ingoiare. Il bene comune dei soliti noti, s'intende.

 

Hollande & Obama in Air Force One (2014). Public Domain