Argomento
Da tempo l'Arabia Saudita si prodiga nel tentativo di intercettare, e quando ciò non è possibile, bloccare, le comunicazioni dei propri cittadini. In altri articoli abbiamo descritto le intenzioni di intercettare le comunicazioni crittografate col Blackberry, il cui servizio fu brevemente interrotto per poi tornare disponibile, ma non si sa quale prezzo abbia dovuto pagare la proprietaria RIM per accondiscendere alle richieste del paese arabo. Successivamente è stata la volta di Skype e dei programmi di messaggistica in voga in questo periodo. Tra di essi vi è anche la piattaforma Viber, che la scorsa settimana è stata bloccata per non essersi piegata ai voleri del regime, e presto potrebbe toccare a Whatsapp, Skype e tutti gli altri. Pare che i provider sauditi da soli non siano in grado di accedere ai dati trasmessi tramite quele applicazioni, e poiché le aziende si sono sino ad ora rifiutate di rispondere alle richieste, i Sauditi hanno iniziato a bloccare le applicazioni.
Secondo alcuni rumor, dietro l'atteggiamento censorio vi sarebbero gli operatori telecom locali, che mirerebbero ad eliminare la concorrenza che offre i medesimi servizi ma gratuitamente.
Secondo alcuni rumor, dietro l'atteggiamento censorio vi sarebbero gli operatori telecom locali, che mirerebbero ad eliminare la concorrenza che offre i medesimi servizi ma gratuitamente.
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