Arabia Saudita, la scure della censura si abbatte su Skype, Whatsapp e Vibe

Inviato da harvey lomax il Mar, 03/26/2013 - 19:58
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Una delle più potenti dittature del Medio Oriente non rinuncia ad uno dei suoi passatempo preferiti, ovvero quello di controllare i propri cittadini.

From Wikimedia commons by NormanEinstein; Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported licenseLa Saudi Communication and Information Technology Commission ha ordinato alle aziende di telecomunicazioni operanti sul territorio, di filtrare i contenuti scambiati attraverso software come Skype, Whatsapp e Viber, programmi che permettono agli utenti di scambiarsi messaggi. Questi sono normalmetne criptati, e la cosa ovviamente non è gradita alle autorità, che hanno concesso ben una settimana di tempo alle aziende di telecomunicazioni per trovare un sistema atto ad intercettare il traffico ed eventualmente censurarlo. Tutt'altro che facile, se non si possiedono le chiavi per decrittare, così si è pensato bene che il miglior sistema fosse quello di bannare le applicazioni inquisite dalla rete saudita, cioè impedirne l'uso. mediante tecniche di traffing shaping è infatti possibile determinare il tipo di applicazione che ha originato i pachetti e quindi filtrare o bloccare tale traffico.
Già lo scorso mese L'Arabia Saudita aveva provveduto a censurare Twitter, con la scusa di alcuni post che avrebbero insultato l'Islam. Come Twitter, anche gli altri social network potrebbero seguire la stessa sorte, sulla scorta di quanto già accaduto con il Blackberry tempo fa, del quale si intendevano intercettare messaggi ed email.

E' evidente che la dittatura del paese maggior produttore di petrolio al mondo è una di quelle che più sta simpatica all'Occidente. Ciononostante le forbici della censura si stanno abbattendo con sempre maggior vigore sulle libertà dei cittadini, paventando le solite scuse puerili del controllo dei terroristi, oppure delle offese all'Islam. La verità è che si vuole impedire al popolo di esprimere liberamente ciò che pensa, In Arabia, come in Siria, Iran, Corea del Nord, Cina, Vietnam, e chi più ne ha più ne metta.

Secondo alcuni comunque dietro a tutto ci sarebbero le stesse Tlc, contrarie al proliferare di applicazioni gratuite che fanno concorrenza ai servizi locali a pagamento.