Violata posta elettronica di giornalisti stranieri in Cina - Malaware in Vietnam contro gli oppositori

Inviato da harvey lomax il Mer, 03/31/2010 - 23:01
Argomento
Numerosi account di posta elettronica appartenenti a giornalisti che lavorano in Cina e Taiwan, sono stati attaccati da ignoti. Dallo scorso giovedì alcuni di loro si sono accorti che la propria posta veniva forwardata su altri accounts ignoti. La Foreign Correspondents' Club of China ha lanciato un allarme presso i propri associati, invitandoli a prestare la massima attenzione. Pare che questa volta il bersaglio dei cyber attacchi siano accounts email di Yahoo. La compagnia di Sunnyvale ha disabilitato alcuni account, invitando i possessori a contattare il servizio clienti. Le vittime, tra cui alcuni giornalisti accreditati all'imminente Expo di Shanghai, hanno ricevuto dei malaware nelle proprie caselle di posta; se attivato, questo provvedeva ad inviare la posta presso un altro account. Si parla al momento di otto accounts crackati. Tra le vittime, corrispondenti del New York Times, dell'Irish Times e del Taipei Times. In particolare, l'accont di Andrew Jacobs dell'NYT sarebbe stato sicuramente violato e la posta spedita altrove. Secondo alcuni corrispondenti del Taipei Times, l'origine degli attacchi è sicuramente il territorio cinese, chi ci sia dietro è però impossibile da sapere allo stato attuale. Questo è il secondo attacco in grande stile diretto contro le caselle di posta elettronica di personaggi di un certo rilievo, dopo quello che aveva coinvolto le caselle Gmail di alcuni attivisti dei diritti umani. Certo è che molto del successo di questi attacchi è da imputarsi all'ingenuità dei proprietari di email. Nel frattempo, Google ha fatto sapere di aver individuato una botnet in Vietnam, costituita da pc riconducibili ad oppositori del regime. Il malaware utilizzato sarebbe simile a quello utilizzato nel corso della famigerata operazione Aurora. Inizialmente inculcato in un sito web vietnamita, esso sarebbe stato scaricato ed avrebbe infettato diversi computer, i quali verrebbero usati per scagliare attacchi DDOS contro bersagli politici. Osservatori ritengono che la causa scatenante dei cyberattacchi sia l'esplosiva situazione riguardante una miniera di bauxite che si vuole predisporre in Vietnam, grazie anche ad interessi cinesi, che causerebbe, si dice, un disastro ambientale.