Il 23 gennaio del 2010 denunciavamo su queste pagine l'ennesima persecuzione da perte del governo vietnamita nei confronti di alcuni oppositori. Oggi, a distanza di tre anni, possiamo annunciare che uno di questi, Le Cong Dinh, avvocato civilista di 44 anni, celebre per le sue battaglie in difesa dei diritti umani, è stato ieri liberato. Doveva scontare ancora due anni di prigione, ora dovrà probabilmente rimanere agli arresti domiciliari per alcuni anni ancora, come prescrive la legge. L'uomo aveva ammesso di aver mantenuto contatti non autorizzati e di aver scritto articoli critici, ma di non aver mai avuto intenzione di sovvertire l'ordine ed il governo.
Alla bella notizia fanno però da contraltare gli utimi arresti effettuati nel mese di gennaio.
La scorsa settimana le autorità hanno deportato Nguyen Quoc Quan, noto attivista per i diritti umani di origine vietnamita - americana, dopo averlo detenuto per nove mesi senza processo, con l'accusa di sovversione e di essere un membro del partito fuorilegge Viet Tan (Việt Tân).
Lunedì 22 gennaio invece sono stati condannati a pene detentive dai 12 anni all'ergastolo ben 22 attivisti, per violazione del famigerato articolo 79 del codice penale vietnamita (complotto per sovvertire il governo). All'inizio di gennaio, altri 14 individui sono stati incarcerati con accuse simili, con condanne dai 3 ai 13 anni di galera.
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