Una notizia che l'attuale CT della nazionale di calcio nostrana definirebbe "Agghiacciante" ci giunge dal sito di Repubblica.
Alcuni ricercatori sarebbero stati testimoni di alcuni episodi di violenza sessuale, anche di gruppo, perpetrata da alcuni leoni marini nei confronti di giovani e giovanissimi esemplari di pinguino. La notizia, in seno allo studio, è stata pubblicata anche dal Journal of Pola Biology. Testimoni oculari, i ricecatori guidati da William A. Haddad e Nico de Bruyn, che nei pressi di alcune isole vicino all'Antartide, hanno assistito impotenti agli stupri di gruppo. I mammiferi, con premeditata ferocia, avrebbero individuato la vittima che si faceva gli affari suoi fra tanti altri esemplari, poi avrebbero aspettato il momento opportuno per darle la caccia, ed una volta immobilizzata, l'avrebbero stuprata con inaudita violenza. In un caso, dopo l'accoppiamento, il leone avrebbe ucciso e poi divorato il pinguino. In ogni caso, il condizionale è d'obbligo, in quanto le indagini delle forze dell'ordine sono ancora in corso.
Sebbene un simile comportamento fosse già stato osservato una volta nel 2006, nessuno governo ha mai attuato procedure specifiche per impedire un simile atto di barbarie. Strizzacervelli di tutto il mondo si stanno ora adoperando per dare una spiegazione a tale viscido comportamento, ma ormai la spiegazione è chiara: la colpa è di internet! Sì, perché è ovvio che i leoni marini, soprattutto quelli più giovani, che non sanno ancora distinguere il culo di una femmina della propria specie da quello di un pinguino, vengono eccitati ed incitati dai contenuti pornografici e violenti immessi sulla rete; materiale che chiunque può visualizzare, e quindi anche i mammiferi pinnipedi. Ovviamente poi il passo dalla pornografia alla pedofilia è consequenziale, e perciò non ci si stupisce se ancora una volta le vittime della violenza sessuale sono giovani e giovanissimi, come affermato dai testimoni oculari, né desta sorpresa il fatto che gli stessi aguzzini siano giovani, avvezzi alle nuove tecnologie più sensibili all'influenza negativa della rete. Non ci si può quindi meravigliare se giovani pinnipedi leggono su internet storie (presunte) come quelle dei parlamentari britannici Tory stupratori pedofili e poi li imitano!Tutto ciò accade perché internet non viene opportunamente filtrato e censurato dalle autorità, che pur di non perdere il consenso di una certa parte dell'elettorato, preferiscono rendersi complici di quegli atti abietti ed agghiaccianti, evitando di prendere provvedimenti.
Ora, sull'onda dell'emozione, le lobby per la protezione dell'infanzia e dei pinguini hanno portato negli Stati Uniti alla stesura di una proposta di legge, il cosiddetto Penguin Act, per vietare lo stupro dei pinguini e dare mandato all'NSA spiare tutti quelli che vanno allo zoo.
Ma chi salverà i NOSTRI pinguini da internet e dai leoni marini? CHI? CHI? CHI???
Nell'immagine a fianco, la foto di una delle presunte vittime. Il volto è stato oscurato per rispetto della privacy.
- Accedi per poter commentare