Argomento
L'azienda sudcoreana Samsung è recentemente stata accusata di non prestare sufficiente attenzione alle condizioni lavorative dei propri dipendenti ed associati. Per dirla con altre parole, le stesse accuse mosse ad Apple per via delle condizioni di lavoro nelle fabbriche cinesi della Foxconn.
L'agenzia China Labor Watch è riuscita ad ottenere prove dell'impiego di almeno tre lavoratori di età al di sotto dei 16 anni all'interno dello stabilimento HTNS Shenzhen Co., Ltd, situato a Chenjiang Avenue, Chenjiang Township, Huizhou City. Pare che alcune agenzie per il lavoro abbiano falsificato i dati di tre giovani per permettere loro di essere assunti (ottenendo ovviamente il proprio tornaconto). Dal canto suo HTNS non avrebbe, secondo China Labor Watch, effettuato le dovute verifiche con la necessaria scrupolosità. Non si tratterebbe dunque di una leggerezza da parte dell'azienda sudcoreana, bensì di un imbroglio ordito da locali agenzie di lavoro. Samsung ha comunque negato categoricamente l'impiego di manovalanza di età inferiore al limite consentito per legge.
In un secondo caso la Korea Workers' Compensation and Welfare Service avrebbe invece sostenuto che una dipendente impiegata in una fabbrica di chip per cinque anni, avrebbe lì contratto un tumore al seno che l'ha condotta alla morte. La multinazionale coreana è stata condannata a risarcire la famiglia della defunta.
Se Samsung non ride, nemmeno Apple ed il suo maggiore contractor possono rallegrarsi delle disgrazie altrui. E' di pochi mesi fa un reportage (tradotto in inglese) di un giornalista del Shanghai Evening Post, che si era fatto assumere sotto mentite spoglie presso lo stabilimento Foxconn di Tai Yuan, dove lo scorso marzo si ebbe uno sciopero su larga scala. In esso vengono descritte le dure condizioni di lavoro, le ferree regole imposte che fanno sembrare lo stabilimento di produzione del nuovo iPhone 5 più un campo di concentramento che una fabbrica. Meno male che al'inizio del 2012 Fair Labor Association aveva confermato i miglioramenti intrapresi dalla Foxconn nei propri stabilimenti.
L'agenzia China Labor Watch è riuscita ad ottenere prove dell'impiego di almeno tre lavoratori di età al di sotto dei 16 anni all'interno dello stabilimento HTNS Shenzhen Co., Ltd, situato a Chenjiang Avenue, Chenjiang Township, Huizhou City. Pare che alcune agenzie per il lavoro abbiano falsificato i dati di tre giovani per permettere loro di essere assunti (ottenendo ovviamente il proprio tornaconto). Dal canto suo HTNS non avrebbe, secondo China Labor Watch, effettuato le dovute verifiche con la necessaria scrupolosità. Non si tratterebbe dunque di una leggerezza da parte dell'azienda sudcoreana, bensì di un imbroglio ordito da locali agenzie di lavoro. Samsung ha comunque negato categoricamente l'impiego di manovalanza di età inferiore al limite consentito per legge.
In un secondo caso la Korea Workers' Compensation and Welfare Service avrebbe invece sostenuto che una dipendente impiegata in una fabbrica di chip per cinque anni, avrebbe lì contratto un tumore al seno che l'ha condotta alla morte. La multinazionale coreana è stata condannata a risarcire la famiglia della defunta.
Se Samsung non ride, nemmeno Apple ed il suo maggiore contractor possono rallegrarsi delle disgrazie altrui. E' di pochi mesi fa un reportage (tradotto in inglese) di un giornalista del Shanghai Evening Post, che si era fatto assumere sotto mentite spoglie presso lo stabilimento Foxconn di Tai Yuan, dove lo scorso marzo si ebbe uno sciopero su larga scala. In esso vengono descritte le dure condizioni di lavoro, le ferree regole imposte che fanno sembrare lo stabilimento di produzione del nuovo iPhone 5 più un campo di concentramento che una fabbrica. Meno male che al'inizio del 2012 Fair Labor Association aveva confermato i miglioramenti intrapresi dalla Foxconn nei propri stabilimenti.
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