Assange sarà estradato in Svezia.

Inviato da harvey lomax il Dom, 02/27/2011 - 17:02
Argomento
Il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, sarà estradato in Svezia. Questo è ciò che il giudice britannico a cui era stata sottoposta la questione ha deciso, dinnanzi ad una folla in trepida attesa ed allo stesso imputato. Gli avvocati della difesa faranno apppello, ed in tal modo la permanenza di Assange in Gran Bretagna sarà prolungata di qualche tempo. Al momento tuttavia appare piuttosto evidente che prima o poi dovrà presentarsi dinnanzi ad una corte svedese ed affrontare il processo per stupro e molestie sessuali intentato contro di lui da due donne. Come si ricorderà, le modalità e la tempistica di tali accuse suscitarono molte polemiche ed insinuarono molti dubbi sia sull'attendibilità delle accuse che sulla sostanziale veridicità delle stesse. Il sito Wired pubblicò lo scorso 2 febbraio un articolo da cui trapelavano alcuni documenti relativi al caso, tra cui un'immagine del corpo del reato, il preservativo che Assange si sarebbe tolto od avrebbe strappato prima di avere un rapporto sessuale con una delle due donne. Il condom sarebbe stato conservato dalla donna per uan settimana prima di essere portato alla polizia, e non conterrebbe tracce di DNA di Assange. Molti esperti legali sostengono che stando al racconto delle due donne, non vi sia alcun comprovato reato, nonostante la sottigliezza interpretativa della legge svedese per quanto riguarda i reati di stupro e molestie sessuali. A margine delle vicende legali del suo fondatore, Wikileaks continua a pubblicare i documenti del Cablegate, sia riguardanti l'Italia (cfr per es: Wikileaksitalia.org in cui si dice chiaramente che il decreto Romani è un pericolo per la democrazia e la libertà di parola) che su altre nazioni, come per esempio l'Egitto. Citiamo un articolo di Techcrunch in cui si parla delle censure su internet operate dal regime di Mubarack già nel 2008, ma in realtà da sempre presenti; nel caso specifico si tratta di una richiesta del Dipartimento di Stato di ripristinare account e dei video di un blogger egiziano sulla piattaforma Youtube. I filmati secondo Google violavano i termini di utilizzo in quanto riportavano violenze della polizia locale contro un autista, una donna ed un beduino, ma il Dipartimento ne riconosceva l'importanza a livello di cronaca e ne aveva perciò richiesto il ripristino. Questo soltanto per sottolineare come quello di Mubarack non sia mai stato un regno democratico, nonostante in questi giorni ci sia ancora chi si meravigli delle proteste che lo hanno detronizzato. Per la cronaca, il blogger egiziano che ha con coraggio denunciato le atrocità della polizia è Wael Abbas