Il governo USA ha dichiarato guerra a Wikileaks

Inviato da harvey lomax il Gio, 08/05/2010 - 17:38
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Il noto sito di soffiate online è entrato nella WANTED list delle agenzie governative statunitensi. Già nei mesi scorsi, secondo le dichiarazioni del fondatore del sito Julian Assange, vi sarebbero state numerose avvisaglie: pedinamenti, il famigerato documento sfuggito alle autorità in cui si afferma la pericolosità del sito e si propone il suo annientamento, ed altro. Dopo la pubblicazione di decine di migliaia di documenti riservati, le pressioni sono state ulteriormente rafforzate. In questi giorni si sta tenendo negli Stati Uniti la manifestazione sulla sicurezza nell'IT denominata Defcon. Uno dei collaboratori di Wikileaks, Jacob Appelbaum, si è lì recato in quanto sviluppatore software del progetto Tor (The Onion Router). All'aeroporto dove è atterrato dall'Olanda, è stato però detenuto ed interrogato. Avvicinato dagli agenti con la scusa di un occasionale controllo, secondo quanto riferito da anonimi testimoni, sarebbe stato interrogato in merito a Wikileaks ed al suo fondatore Assange, domandando dove egli si trovasse. Gli è stata richiesta inoltre l'opinione in merito alle guerre in Iraq ed Afghanistan. Perquisito, gli sono stati sequestrati il computer e tre cellulari. Il notebook è stato poi restituito. Benché cittadino americano, è stata messa in dubbio la possibilità di rientrare in patria da parte degli agenti che lo hanno interrogato (senza per altro concedergli l'assistenza di un legale); Applebaum effettua spesso viaggi all'estero, e questo tipo di trattamento è un evidente tentativo di pressione per poter arrivare ad Assange. Lo stesso Applebaum ha dichiarato durante l'interrogatorio di non essere coinvolto nella vicenda dei documenti riservati, di aver collaborato col sito, ma di non aver mai conosciuto Bradley Manning (il soldato americano che avrebbe fornito il famoso video dell'elicottero Apache che fa fuoco ed uccide numerosi civili scambiandoli per miliziani), né di aver ricevuto documenti riservati. Inoltre, una volta giunto presso la conferenza, sarebbe stato avvicinato da due sedicenti agenti dell'FBI. Alla richiesta di un ulteriore colloqui, Applebaum avrebbe rifiutato e domandato la restituzione dei propri cellulari, ma i due individui avrebbero riferito di non poter soddisfare la sua richiesta. Nel frattempo, le autorità americane tentano di stringere il cerchio intorno a Manning ed altri sospettati delle soffiate a Wikileaks; contemporaneamente è partita la vasta campagna di stampa contro il sito ed il suo fondatore, e da più parti si parla di possibili azioni estreme nei suoi confronti. Dal canto suo Assange ha messo in rete nei circuiti P2P un file da 1,4GB denominato Insurance, liberamente scaricabile ma criptato. Nel caso gli accadesse qualcosa, farà in modo di pubblicizzare la chiave per decrittarlo e divulgare così al mondo intero 1,4 gigabyte di documenti segreti.