Cina, dietrofront sugli sms pornografici

Inviato da harvey lomax il Sab, 02/06/2010 - 14:25
Argomento
Dopo il vespaio di polemiche suscitato nelle scorse settimane dalla notizia che in Cina sms a carattere spinto potevano costituire un reato, giungono ora alcune precisazioni. L'effetto mediatico della notizia, che grande risalto ha avuto anche sulle pagine della Gazzetta del Cadavere, ha spinto Hu Yunteng, responsabile degli studi della Corte Suprema, ad affermare che sms piccanti tra individui consenzienti non verranno puniti. Ciò dopo che la nuova legge antipornografia era stata presentata dalla Corte Suprema e dalla Procura Generale. Messaggi hot non richiesti potranno comunque costare dai cinque ai dieci giorni di galera. Nel 2009 gli arresti per pornografia in Cina sono stati più di 5000, e numerosi siti internet sono stati chiusi. Nonostante le rassicurazioni, un fatto inquietante rimane: le autorità non hanno fatto cenno riguardo alla questione dell'intercettazione degli sms. Inizialmente si asseriva che le compagnie telefoniche avrebbero filtrato gli sms in base a liste di parole fornite dalle forze dell'ordine; ciò significa che gli sms vengono letti, anche se in maniera automatica. Quando poi il messaggo contiene uno dei termini della blacklist, il sistema lo estrapola. A questo punto immaginiamo ci sarà qualcuno che fisicamente lo andrà a leggere e deciderà (secondo quali criteri non si sa) se il messaggio è legittimo o meno. Appunto! Legittimo o meno, ci sarà comunque qualcuno che lo avrà letto! Con tanti saluti alla privacy!