Rubati i piani dell'F-35: al Pentagono la sicurezza informatica è una chimera

Inviato da harvey lomax il Mer, 04/22/2009 - 09:16
Argomento
Sembra un paradosso, ma non lo è. Nello stato in cui la caccia a chi scarica illegalmente da internet film e musica protetti da copyright è spietata e senza quartiere, tanto da perseguitare ragazze madri senza soldi, disoccupati, anziani che nemmeno sanno cosa sia un mp3, malati terminali e via dicendo, non si è in grado di difendere i propri segreti militari dagli attacchi informatici.Eppure è così. La notizia è stata riportata in questi giorni dal Wall Street Journal: il Pentagono è riuscito a farsi rubare parte della documentazione riferita al nuovo aereomobile da combattimento F-35, il modello più avanzato degli USA, che già da tempo viene richiesto anche da numerose altre nazioni. Il fiore all'occhiello della tecnologia militare USA è ora un bel segreto di Pulcinella, nelle mani di non si sa chi (evidentemente FBI e CIA sono troppo impegnati a rintracciare qualche adolescente che scarica musica emo da qualche circuito P2P). Rumors affermano che i responsabili dell'attacco siano cinesi, molti tentativi di intrusione nei sistemi informatici americani provengono infatti da quel paese. Il governo di Pechino smentisce. Intanto terabyte di dati del progetto F-35 sono stati rubati da quella che dovrebbe essere la struttura più impenetrabile del mondo. L'FBI medita di inserire spyware sui pc di mezzo mondo allo scopo di prevenire episodi come questo, terrorismo, pedofilia e infrazione di copyright. Qualche senatore del Congresso vuole dare al Presidente Obama il potere di attivare o disattivare interi segmenti del network statunitense, a seconda del possibile rischio di attacco informatico in corso od imminente. Ma quando capiranno che la sicurezza informatica non è una tematica per gente incompetente? Quando impareranno che la sicurezza inizia dalla progettazione del software, dalla gestione occulata delle risorse (ricordiamo che l'FBI stesso riferisce che ogni anno vengono persi centinaia se non migliaia tra notebook e dispositivi di memorizzazione in loro possesso, contenenti dati sensibili di cittadini, militari, politici, ecc),dalla progettazione delle infrastrutture telematiche e dalla loro gestione? Certo, sembra assurdo che queste cose si debbano rimproverare alla nazione più potente del mondo, ma i recenti episodi di infiltrazione nei loro network confermano una debolezza intrinseca della rete. Ciò che più preoccupa, è che comunque non sembrano ancora aver capito che la direzione da intraprendere per proteggere i propri network non è certo quella di infilare spyware sui pc di mezzo mondo. Non capiscono che il problema è più profondo, radicale, che va affrontato in maniera seria, non con soluzioni fantasiose ed improbabili come si è visto fino ad ora.