Argomento
Paese che vai, usanza che trovi. Ogni nazione ha usi e costumi propri, questo è lapalissiano, ma meno evidenti sono altri aspetti che spesso tendiamo a sottovalutare. Per esempio il senso dello humor è pure molto differente da paese a paese, e così anche la sensibilità verso certi argomenti, l'educazione, il modo di parlare, il modo di salutare, ecc. Così, quella che sembrava una buona trovata pubblicitaria, si è invece trasformata in un boomerang mediatico per la E-mobile, azienda di telecomunicazioni giapponese, che a seguito del buon successo di una serie di spots commerciali con protagonista una scimmia (come se da noi non si facesse, vedi ad es la pubblicità del numero 1240), ha pensato di proporne uno in cui il quadrumane, vestito in giacca e cravatta, si agitasse da un palco come se profferisse un discorso dinnanzi ad una folla agitante cartelli con la scritta change, ovvero cambiamento, proprio uno degli slogans elettorali proposti da Barak Obama, il candidato democratico alla presidenza degli Stati Uniti. Questo, unito alla gestualità del macaco, invero abbastanza simile a quella del candidato umano, ha fatto infuriare gli americani, specialmente i supporters di Obama e molti gruppi di statunitensi di colore, che hanno visto nello spot un messaggio razzista ed offensivo nei confronti dei neri e di Obama in particolare, essendo egli stato paragonato ad una scimmia, secondo il loro punto di vista. Il presidente della società giapponese ha comunque tentato di spiegare che lo spot era solo uno della più ampia serie, e che la scimmia, ed il macaco in particolare, è un animale venerato e riverito in Giappone. Purtroppo però non è così in occidente, dove esiste questa abberrazione mentale che ci porta a considerare le scimmie degli esseri inferiori. Una cosa comunque è sicura, se qualcuno ha riconosciuto nel primate la figura del candidato presidente, la colpa non è certo del povero macaco.
Qui trovate il video in questione.