Disastro ecologico alle Galapagos

Inviato da Anonimo (non verificato) il Mar, 01/23/2001 - 00:00
Argomento
Chiazze di combustibile fuoriuscite da una petroliera minacciano l' arcipelago Alcuni giorni or sono una vecchia petroliera si è incagliata nei pressi dell' arcipelago delle Galapagos, permettendo al proprio carico di spandersi per il mare. In queste ore la macchia nera ha ormai raggiunto la prima isola, quella di Santa Fé. Si annuncia perciò un vero e proprio disastro ecologico. Su quelle isole infatti vivono numerose specie animali e vegetali che non si trovano in nessuna altra parte del mondo, come ad esempio l' uomo ragno, la donna cannone, il ragazzo dal kimono d' oro I, II e III, la bertuccia del mar morto, la sanguisuga del fisco, il bradipo dalle scarpe da tennis, il mitilo cannibale, il serpente dalle nacchere, e la drosophila constrictor, tanto per citarne alcune. Tra i vegetali possiamo invece annoverare l' orchidea selvaggia, il pino mugo delle paludi e la sequia parassita. Sono inoltre presenti alcune rarissime specie di Pokémon, come l' Oddish, il Gloom, il Vileplume, il Paras ed il Parasect. Sia l' Equador che gli Stati Uniti si stanno adoperando per ridurre il più possibile gli effetti dell' inquinamento, ma l' impresa pare piuttosto difficoltasa, a causa di una serie di problemi dovuti alla natura del combustibile. Si prevede che ben presto l' arcipelago venga circonda to da un' enorme chiazza di catrame, che andrebbe a distruggere l' intero ecosistema. A questo punto, visto che ormai il danno è fatto, sarebbe opportuno permettere al catrame di solidificarsi in toto, in modo da poter ottenere un ampio parcheggio d' asfalto, accanto al quale poter costruire in un immediato futuro, un gigantesco centro commerciale per tutti i turisti a caccia di souvenir, come becchi d' uccello e gusci di tartaruga. Visto il clima favorevole e l' alta dose di nutrienti presente sui fondali marini, potrebbe risultare inoltre interessante trapiantare una colonia di molluschi di Marghera, i più grossi e sani bivalvi del mondo. Possiamo quindi ringraziare l' amica petroliera, che ci permetterà finalmente di sfrattare quegli inutili animali, che da secoli fanno la bella vita su quelle isole, senza pagare un cazzo d' affitto, mentre noi siamo costretti a vivere in 4 persone in 20m², in città sovraffollate e piene di traffico e rumore a tutte le ore. Care le mie iguane, è giunto il momento di abbassare la cresta! O pagate l' affitto, o vi fate eleggere nel parlamento italiano, così ve ne traslocate in centro a Roma, dove pare che gli appartamenti ve li tirino dietro...