Argomento
Non si vorrebbero mai dare notizie come questa, eppure il dovere di cronaca ci spinge alla ricerca di nuovi morbosi e viscidi particolari su questo ennesimo episodio di pedofilia. Si, pedofilia. Quella parola che se la scrivi su Google ti ritrovi la polizia alla porta dopo 5 minuti. Quella parola che se la scrivi su di un sito, vieni marchiato per l'eternità da quelli che cercano pedofili in rete (veri o presunti), siano essi forze dell'ordine o semplici appassionati di caccia al tesoro, per cui solo il fatto di scrivere o profferire tale vocabolo fa di te un criminale. E poiché da oggi saremo marchiati anche noi, vogliamo salutare tutti gli amici dell Polizia Postale, della Finanza, dei ROS, della DIA, della Coop e dell'Enel che arriveranno su questo sito ritenendo di aver scovato un nuovo losco pedofilo. Un bacione a tutti (anche agli uomini, visto che per ora essere gay non è ancora un reato), e tornate a visitarci spesso, così ci fate aumentare il conto delle visite.
Ma torniamo al fatto scabroso. Esso è accaduto a Sidney, in Australia, la terra nota per i canguri e per le bizzarre leggi sulla libertà di utilizzo di internet, promulgate dall'attuale governo. Ebbene, lo scandaloso episodio è avvenuto addirittura in un zoo! Si, uno zoo, quel luogo normalmente ameno e tranquillo dove genitori e pargoletti si rifugiano per passare una giornata in santa pace (salvo che qualche tigre non scavalchi la rete). Già il fatto che un simile episodio accada in uno zoo, fa accapponare la pelle. Dove erano le autorità che dovrebbero vigilare? Dov'era la polizia? Dov'erano i politici mentre accadeva il fattaccio? Si trastullavano con qualche nuova legge per evitare lo scarimento di scabrose immagini di opossum nudi? Dov'erano le guardie forestali che se ti vedono fumare vicino ad un cespuglio ti inculano a sangue? Eh? Dov'era tutto il vostro cazzo di controllo per evitare che simili crimini accadano?? Ora lì in quello zoo, c'è forse una madre disperata chiusa nel suo silenzio, che si è vista rovinare la vita sua e della figlia a causa del mancato controllo. E Thong Dee, di soli 9 anni (ho detto 9!!), è lì in un angolo, col suo feto di elefante in grembo, col suo aguzzino che probabilmente circola ancora libero nei paraggi.
Stando agli organi di stampa di tutto il mondo, Erica Martin, direttrice del Fondo Internazionale per il Benessere degli Animali per l'area Asia-Pacific, avrebbe riferito che ciò equivale a "permettere di rimanere incinta alla vostra figlia dodicenne". Capite? Vostra figlia! Incinta di un elefante! Come può una donna che forse è anche madre, arrivare anche solo a concepire un'idea simile? Ed ha poi aggiunto che un'elefantessa può solo rimanere incinta dall'undicesimo anno d'età in poi. Perché così lei ha deciso! Altre associazioni hanno urlato il proprio sconcerto, come pure la responsabile della Royal Society for the Protection of Cruelty to Animals dell'Australia, tale Bidda Jones, che dal nome parrebbe uscita da Camera Caffè, ma che in realtà si preoccupa della salute del nascituro e della mamma. E' risaputo che in Australia i servizi sociali forniscono gratuitamente assistenza psicologica agli animali vittime di violenze sessuali (perché, lo ricordiamo, un elefante non può per legge essere dichiarato consenziente prima di quegli undici anni).
Ora tutta questa gente grida allo scandalo, come sempre succede in questi casi. Più facile gridare a fatto compiuto, che non impegnarsi prima che tali crimini avvengano, vero? Più facile mostrarsi comprensivi e generosi con le vittime, piuttosto che esporsi con misure preventive, right? E a cosa cazzo sono serviti tutti i vostri fottuti filtri su intenet per prevenire questi crimini abberranti? Eh?
E che dire poi del popolo degli elefanti, già pesantemente cacciato a causa di discriminazioni di tipo dentistico? C'è da scommettere che ora verranno tutti additati come bestie!