Una causa contro il Presidente degli Stati Uniti d'America Barak Obama è stata depositata presso Corte del District of Columbia, nello stato di Washington, dal senatore repubblicano Rand Paul. Egli, insieme al gruppo conservatore FreedomWorks, ha consegnato alla corte una richiesta di class action contro diversi componenti dell'intelligenze USA, e contro il comandante supremo delle forze armate, capo della nazione, nonché eminente dittatore in frac, ovvero quella vecchia Baracca d'Obama. Una mossa che difficilmente vedrà l'impeachment del responsabile supremo dei soprusi dell'NSA, ma che tenta di mantenere alta l'attenzione sul dibattito in seno al Congresso e nelle sedi istituzionali; il senatore è infatti uno dei membri più attivi nel supporto ad una riforma seria ed equilibrata del sistema delle intercettazioni e della gestione dei diritti dei cittadini americani calpestati dalla versione statunitense della Stasi. Purtroppo non vedremo mai in manette Obama, ma è bene che il Datagate non cada nel dimenticatoio, e si continui a combattere contro gli abusi di un sistema che ricorda da vicino quello nazista e delle polizie segrete dell'Est Europa del dopoguerra.
Il potere delle agenzie federali statunitensi è ormai tale che non si può a priori escludere l'istituzione al loro interno di organi paralleli a quelli del potere istituzionale, una sorta di governo ombra, altro rispetto al suo ridicolo italico omonimo di qualche decennio fa, in grado di controllare persino lo stesso Presidente USA. Personalmente sono convinto che l'NSA controlli anche le sue comunicazioni; pensate che faccia farebbe se un bel giorno su qualche giornale spuntassero delle intercettazioni a suo carico effettuate dai suoi stessi ficcanaso...
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