La Francia, una delle nazioni europee che più si era scagliata contro gli Stati Uniti per l'utilizzo del sistema di intercettazione e spionaggio globale Prism, secondo il quotidiano d'oltralpe Le Monde è in possesso di un sistema analogo.
Questo viene utilizzato dalla Direction générale de la sécurité extérieure (DGSE) per intercettare miliardi di comunicazioni, tra cui messaggi inviati tramite chat, telefonate, SMS, fax. I metadati di queste (ovvero non il contenuto) vengono conservati in un gigantesco data center e condivisi con altre agenzie come la Direction du renseignement militaire (DRM), la Direction de la protection et de la sécurité de la défense (DPSD), la Direction centrale du renseignement intérieur (DCRI), la Direction nationale du renseignement et des enquêtes douanières (DNRED) e la divisione anti-frode del Ministero delle Finanze (Tracfin), ma non è escluso che ve ne siano altre, anche straniere, nell'ottica di interscambio di informazioni fra gli stati europei. La differenza rispetto a Prism, è che in questo casa si parla esplicitamente di metadati, e non del contenuto vero e proprio delle comunicazioni, ed inoltre tale sistema sarebbe attivo soltanto sul suolo francese, non riguarderebbe cioè cittadini di altri stati. I metadati vengono utilizzati per creare profili e relazioni, permettendo poi di ricostruire le reti interpersonali ed individuare persone, enti, organizzazioni ed altro. Come al solito, gran parte di questi metadati viene fornito dai soliti noti come Google, Facebook, Apple, Microsoft che raccolgono un gran numero di dati personali nel corso dell'erogazione dei propri servizi. La raccolta di metadati non è ancora propriamente regolamentata sotto il profilo legislativo, anche in Europa, e si presta pertanto ad abusi da parte di vari soggetti, in primis dai governi stessi.
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