Foxconn ci ricasca: studenti tirocinanti di Zhengzhou sfruttati per l'iPhoneX

Inviato da harvey lomax il Gio, 11/23/2017 - 18:20
Argomento

Foxconn - 富士康科技集團, l'azienda principale fornitrice di Apple, tristemente famosa per diversi suicidi dei suoi dipendenti in Cina, anche nella stessa città di Zhengzhou,è ancora una volta al centro di polemiche. Secondo l'autorevole Financial Times, per far fronte al maggior impegno richiesto per assemblare i nuovi iPhoneX, la compagnia taiwanese avrebbe impiegato in un tirocinio circa 3000 studenti della Zhengzhou Urban Rail Transit School. Terry Gou, l'ineffabile presidente di Foxconn. Img by Dilma Rousseff License: CC BY-SA 2.0Stando a quanto confermato dalla stessa Apple, sei di loro avrebbero lavorato oltre il consentito, infrangendo le leggi locali, arrivando anche alle 11 ore consecutive, oltrepassando il limite delle 40 settimanali. Limite che per altro nessuno rispetta, né in Cina, né nelle altre nazioni dell'Estremo Oriente... basta non registrare gli straordinari per aggirare l'ostacolo, le compagnie comunque possono esercitare una grande pressione sui lavoratori per spingerli a prolungare l'orario di lavoro, anche se va detto che più di qualcuno è ben felice di poter guadagnare di più (visto che i salari della manovalanza sono sempre bassi).
Nonostante il dichiarato impegno dell'azienda di Cupertino a controllare i propri fornitori affinché rispettino le leggi sul lavoro (grazie alla pressione di numerose associazioni per i diritti dei lavoratori), ogni qualvolta si richiede un aumento di produzione, vengono alla luce storie come questa, che sempre più frequentemente vedono come protagonisti studenti lavoratori, che sono meno tutelati e più facilmente ricattabili. Non solo dai datori di lavoro, ma soprattutto dalle stesse scuole, che spesso li obbligano ad effettuare il tirocinio in quelle fabbriche. In soldoni, funziona così: gli studenti per completare il proprio curriculum scolastico devono intraprendere un tirocinio presso una qualche azienda; i dirigenti scolastici prendono accordi con le grandi compagnie per inviare loro i propri studenti (e ci scommetterei che tale impegno venga profumatamente ricompensato dalle aziende), ed a questi non rimane che accettare, pena l'impossibilità di completare il proprio percorso scolastico. Tale aspetto era già stato evidenziato da un rapporto dell'associazione Students and Scholars Against Corporate Misbehaviour (Sacom), nel 2012. Oltre alla quantità eccessiva di straordinari, in esso venivano anche denunciate condizioni umilianti ed estremamente stressanti, anche dovute all'estrema velocità con cui è necessario assemblare i componenti, per evitare di dover far ricorso agli straordinari. A testimonianza di quanto il problema non sia tutt'ora stato risolto, uno dei succitati sei studenti ha dichiarato di aver montato 1200 fotocamere al giorno su altrettanti iPhoneX.


Non ci rimane che attendere il consueto suicidio.