USA: i federali potranno sequestrare pc alla dogana e guardarsi tutto il contenuto

Inviato da harvey lomax il Gio, 08/07/2008 - 09:40
Argomento
Da circa un mese sono entrate in vigore negli Stati Uniti alcune nuove disposizioni riguardanti la sicurezza. La notizia viene riportata dal Washington Post. Tali disposizioni, promulgate dal Department of Homeland Security, vengono rese esegutive da due sue agenzie, la US Customs and Border Protection e la US Immigration and Customs Enforcement. Le nuove policies consentono un ampio margine d'azione agli agenti federali presenti agli aereoporti. Essi potranno infatti sequestrare in maniera alquanto arbitraria, e detenere per un tempo indeterminato, qualunque dispositivo elettronico (pc, lettore mp3, tostapane) di proprietà del viaggiatore, sia egli cittadino USA o meno. I dispositivi potevano prima essere soltanto aperti. Ora invece gli agenti possono tenerseli per tutto il tempo che vogliono, analizzare nel dettaglio il contenuto degli hard disks dei pc (o altro tipo di memoria di massa), vedere le foto della vostra ragazza nuda, o quelle di vostra moglie e dei vostri figli, quelle dell'addio al celibato in cui siste stato ripreso mentre ubriaco, cavalcavate una gigantesca mortadella vestito solo da un cappello da cowboy. Ma i simpatici agenti potranno anche individuare passwords, numeri di carte di credito e conti correnti, chiavi di crittografia e quant'altro presente sul computer. Potranno altresì condividere questi dati con altre agenzie, sia governative che private, sia americane che estere, e ricorrere a traduttori in caso di necessità. Pensate a quali danni economici potrebbero fare ad un imprenditore che si recasse negli USA con i progetti di un nuovo brevetto sul suo notebook, qualora questo venisse sequestrato ed i dati finissero nella mani sbagliate a causa di malafede di qualche agente o per semplice distrazione. Si badi bene, non sono ipotesi campate in aria queste, è già accaduto moltissime volte che agenzie governative americane, FBI in testa, perdessero o si facessero rubare dati sensibili, basta una veloce ricerca su internet per sincerarsene. Ma l'aspetto più allucinante di tutta questa vicenda, è che agli agenti non serve un motivo plausibile per eseguire il sequestro del dispositivo. Possono procedere a loro insindacabile giudizio, basta trovarsi dinnanzi un volto antipatico, non è necessario che l'individuo sia realmente sospetto, ovvero si comporti in modo anomalo o dia qualche indizio concreto di possibile pericolo. Basta che l'agente sia un bianco dagli occhi azzurri ed il passeggero un arabo, anche se cittadino americano, oppure che l'agente sia di origine irlandese e il passeggero sia gallese. Non vi sono regole in questa procedura, tutto è lasciato alle simpatie degli agenti. Non basta venire a raccontare le solite frottole in merito alla professionalità di chi esegue i controlli, niente e nessuno può farci credere che se tra i dati analizzati si trovasse qualcosa da cui il governo degli Stati Uniti potesse trarre un qualche profitto (per esempio informazioni economiche od industriali riservate), queste informazioni non verrebbero appunto inviate ed utilizzate dallo stesso governo e quindi da soggetti terzi interessati. Tutto ciò parandosi dietro allo scudo di possibili azioni terroristiche. Il governo americano si sta insinuando sempre di più nella vità privata degli abitanti dell'intero pianeta, non solo quelli americani, nascondendosi dietro al paravento del terrorismo. Lo stato vede e controlla tutto. Tranne sè stesso.