Anche Dell si rifornisce da fabbriche lager

Inviato da harvey lomax il Sab, 11/09/2013 - 18:20
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China Labor WatchIn principio era Foxconn, il più celebre dei fornitori di Apple, HP, Samsung e tante altre aziende. A questa se ne sono aggiunte altre, ormai sono numerosi i report che segnalano le pessime condizioni di lavoro all'interno della fabbriche cinesi che producono dispositivi per varie aziende, soprattutto ma non solo dell'IT. Il caso più eclatante è quello della taiwanese Foxconn, famosa per i suicidi di diversi dipendenti, riconducibili alle condizioni lavorative. Ora anche Dell, la nota azienda produttrice di computer, viene tacciata da un rapporto stilato da China Labor Watch e da DanWatch, di usufruire di fornitori i cui stabilimenti sarebbero equiparabili a campi di concentramento. L'azienda ha in essere un contratto di fornitura col governo danese. La relazione parla di operai a contatto con fumi e composti tossici in due fabbriche, di ferite alle mani dovute alla lavorazione dei componenti. I turni di lavoro sarebbero massacranti, arrivando a coprire 7 giorni su 7, e sarebbero molti i giovani, dai 18 anni in su, impiegati, in quanto solitamente più resistenti fisicamente. Il salario si aggirerebbe fra 358 e 489 dollari statunitensi.

Le aziende accusate sono Mingshuo Computers, Hipro Electronics, Taida Electronics, e Micro-Star International. Guarda caso si tratta di compagnie di che dipendono da altre con sede a Taiwan.

Dell altro non è che una delle tante aziende che lascia fare il lavoro sporco ad altri, a quelle compagnie che più facilmente possono sfuggire ai controlli e che non si curano di una manovalanza abbondante e spesso silenziosa dinnanzi ai soprusi. La Cina è solo uno dei paradisi di tali aziende senza scrupoli (Vietnam, Cambogia, Indonesia...) ed il fatto è oramai noto. Meno noto è che molti di questi sfruttatori rispondono direttamente a compagnie di Taiwan. La tigre asiatica dispone infatti di una posizione privilegiata, soprattutto grazie alle migliorate relazioni con la Cina continentale degli ultimi anni. Taiwan, considerata da molti come la faccia democratica della Cina e dei Cinesi, dove la qualità della vita è sicuramente più elevata rispetto all'altro lato dello Stretto di Taiwan, dove si vanta un più elevato grado di civiltà, così come la intendiamo noi occidentali, di rispetto per le culture, per la diversità, e parzialmente, per l'ambiente, usa, sfrutta la bistrattata Cina comunista per arricchirsi sulla pelle dei più poveri, che in più, come aggravante, appartengono spessissimo alla stessa etnia. La solita storia, i più ricchi che sfruttano i poveri.