DDL intercettazioni, il governo torna alla carica

Inviato da harvey lomax il Mar, 09/27/2011 - 16:24
Argomento
Come tutte le estati, c'è sempre almeno un momento in cui il governo in carica cerca di far passare qualche legge dagli effetti devastanti cercando di passare inosservato. Si tratta in questo caso del famigerato DDL Alfano sulle Intercettazioni, di avevamo già disquisito all'epoca della sua stesura. Un legge, prevista essenzialmente per le intercettazioni telefoniche, che però all'interno presenta dei paragrafi che con i telefoni non hanno nulla a che vedere. Parliamo del famigerato articolo 1, comma 29, chiamato ammazza blog, per i motivi che già abbiamo descritto nell'articolo precedente. All'epoca, la norma aveva provocato moltissime proteste, sia in rete che da parte soprattutto di alcuni esponenti politici, come l'On. Di Pietro, che ha tra l'altro ribadito la propria posizione e le intenzioni di combattere questo nuovo bavaglio che si tenta di imporre alla rete. Contro il bavaglio si schierano comunque anche esponenti di altri partiti, come gli onorevoli Cassinelli del Pdl e l'ex ministro Gentiloni. Insomma, sembra che tutti siano contro la nuova legge, tuttavia essa è già approdata al Senato e secondo quanto riportato dai media nazionali, pare che il governo voglia chiedere la fiducia. Qualcuno inizia a parlare di addolcimento del bavaglio, ma intanto la protesta si organizza e scenderà in piazza giovedì 29 settembre a Roma, in piazza del Pantheon. Ricordiamo che la norma equipara di fatto blog e siti internet ai siti di quotidiani e televisioni, obbliga ad una rettifica entro le 48 ore dalla richiesta (impossibile se l'autore non fornisce almeno un indirizzo email, ma la posta elettronica non ha ancora validità legale), e fino a 12.000 euro di multa qualora la richiesta di rettifica non venisse ottemperata: spiccioli per un quotidiano nazionale, inaffrontabile per un semplice blogger. La legge originariamente doveva trattare di intercettazioni telefoniche, particolarmente indigeste a qualcuno, tuttavia non si capisce perché siano stati introdotti dei commi riguardanti la libertà d'espressione di chi su internet ci scrive. Perché poi ricorrere alla fiducia, se non per impedire la discussione in Parlamento?

l'On. Cassinelli del Pdl ripresenterà il proprio emendamento che prevede 7 giorni per la rettifica e penali per blog e siti a carattere amatoriale molto inferiori (dell'ordine delle centinaia di euro, fino ad un massimo di 2.500). Il testo dell'emendamento si trova qui Un emendamento più ragionevole, ma ancora lontano dalla realtà della rete. 7 giorni per la rettifica: e se uno se ne va in vacanza 2 settimane?