Gli hacktivisti di Anonymous e LulzSec colpiscono società di sicurezza. Proseguono le udienze dei sospettati

Inviato da harvey lomax il Lun, 08/01/2011 - 17:46
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Prosegue la campagna Antisec di Anonymous e LulzSec. Nelle ultime ore sono stati rilasciati altri documenti provenienti dagli 8GB di dati che si suppone provenire dal CNAIPIC, ma sono stati anche attaccati ManTech International, un contractor della Difesa USA ed FBI, e Vitrociset.it, società italiana specializzata in sicurezza in ambito civile, militare e governativo. Nel primo casa si tratta di dati di un database, rilasciati sul circuito torrent come ennesima mossa nella partita ascacchi contro l'FBI. Nel secondo caso, gli hacker nostrani hanno defacciato il sito, inserendo le motivazioni dell'incursione, e si sono appropriati di un database di indirizzi email e nominativi associati. Oggi è stata poi la volta di PCS Consultants, altra azienda dello stesso tenore, della quale sono stati pubblicati i dati di un database contenente 110 indirizzi email con gli hash delle relative password. Nel frattempo si è saputo che il giovane arrestato nelle isole Shetland è effettivamente Topiary, uno degli elementi di spicco del gruppo Anonymous - LulzSec. E' un ragazzo di 18 anni, e qui potete vedere la sua foto, all'uscita dal tribunale. Si chiama Jake Davis, ed all'udienza si è presentato in camicia di jeans, occhiali neri stile Matrix, capello scompigliato ed il libro Free radicals. The secret anarchy of science di Michael Brooke. Look da bel tenebroso, di quelli che fanno impazzire le ragazzine, ma chissà che effetto avrà avuto sulla corte? Intanto è stato rilasciato su cauzione, dovrà ricomparire dinnanzi alla corte il prossimo 30 agosto. Nel frattempo dovrà osservare il coprifuoco dalle 10 di sera alle 7 di mattina, portare un braccialetto elettronico e non potrà avere accesso ad alcun dispositivo collegabile ad internet. La cauzione è stata concessa in considerazione della giovane età dell'imputato e della sua fedina penale pulita. Qui un breve resoconto della sua apparizione. In tutto il mondo il movimento degli hacker etici sta facendo proseliti. Nelle ultime settimane si registrano operazioni contro siti governativi in Indonesia, Filippine, Turchia e proteste contro lo stato dell'Indiana. L'intero movimento sta evolvendo e si espande. C'è da sperare che arrivi anche là ove la censura è più forte, in paesi come Cina, Arabia Saudita per esempio. Affinché esso continui con successo, è necessario che sfugga alle classiche etichette politiche che in casi come questi i media cercano sempre di affibbiare. Purtroppo però, grazie anche a qualcuno dei suoi componenti, pubblicamente schieratosi, sembra che sfuggire alla classica etichettatura sia sempre più difficile.

Nella giornata del 3 agosto il sito web vitrociset.it è stato nuovamente attaccato. Pare vi sia stato un defacciamento, con un laconico messaggio da parte degli hacker: Giorno a voi Vitrociset, siamo oltremodo felici che le 72 ore di downtime che avete avuto per fare un audit approfondito dei vostri sistemi siano state così ben spese, e notiamo compiaciuti che la vostra efficienza nel garantire elevati standard di sicurezza non è stata minimamente incrinata dalla nostra vile azione Tutt'ora il sito non è in funzione.