Argomento
Dallo scorso 5 dicembre, il canale di Hong Kong Sun TV non è più visibile in Cina. Il governo di Pechino ha ritirato infatti la concessione, senza fornire spiegazioni. L'emittente, di proprietà della Sun Television Cybernetworks Enterprise Ltd. ospita spesso talk show dove si discute di democrazia, dove più volte gli ospiti hanno richiesto riforme politiche. Appare quindi evidente il motivo del taglio. Le trasmissioni rimangono visibili al di fuori del territorio cinese. L'ennesimo episodio di censura, che si accompagna alla recente campagna anti-pornografia voluta dal regime, volta a spingere i navigatori cinesi alla delazione a scopo di lucro. Ogni soffiata fatta agli integerrimi funzionari, e verificata secondo i loro canoni, porta nelle tasche del delatore una cifra che va dai mille ai diecimila yuan, ovvero tra i cento ed i mille euro. Davvero una notevole cifra, tenendo conto del costo della vita nel paese di Mao, per chi magari è senza lavoro o si trova comunque in difficoltà economiche. Ovvio quindi che molti si siano riversati in rete a caccia di qualunque lembo di pelle visibile. Xinhua, l'agenzia di stampa, ha riferito infatti che soltanto nel primo giorno ci sarebbero state 13000 segnalazioni fatte attraverso internet, ed almeno 500 telefonate. Come spiegato da rappresentanti del governo, la campagna moralizzatrice serve a tutelare le inermi menti dei giovani da contenuti che possano turbarli o distoglierli dai loro studi. Inoltre serve a prevenire il gomito del tennista...
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