Argomento
Ci sono battaglie sociali che vanno combattute e condivise sino in fondo.
In un mondo dove taluni sono privati di ogni diritto, anche ove la libertà è un diritto ormai acquisito, bisogna continuare a lottare per un mondo migliore. Per noi, per i nostri figli. Dalle battaglie per il diritto al lavoro, all'aborto, sino alla masturbazione in ufficio. così come è stato sancito da un tribunale brasiliano dopo un processo durato due anni. L'eroina è una modesta impiegata di 36 anni, sposata e madre di tre figli, che ha vinto la causa contro la proprai azienda per potersi masturbare in santa pace in ufficio. Attività alla quale sono dediti per altro giaà molti imoiegati del Belpaese: quante volte abbiamo infatti sentito un capo ufficio rivolgersi ai sottoposti con frasi del tipo "Quand'è che smetterai di farti le seghe ed ioncomincerai a lavorare?" Bene da oggi sarà più difficile, visto che questo diritto è stato riconosciuto ad Ana Catarina Silvares Bezerra, cui il tribunale ha concesso di potersi masturbare per 15 minuti ogni due ore di lavoro, potendo anche usufruire della navigazione su siti porno attraverso le dotazioni informatiche aziendali, come è giusto che sia: basta con sto Facebook sui pc torniamo alle origini, quando il computer dell'ufficio era il mezzo privilegiato per guardare culi e tette! Alla donna è stata riconosciuta una patologia sessuale causata da una rarissima alterazione dalla corteccia cerebrale. Questo causa uno stato di pressoché continua eccitazione, una necessità assoluta di continua ricerca del piacere, che l'ha portata ad avere anche 47 orgasmi in un giorno. La mancata soddisfazione dell'eccitamento causa gravi stati di depressione od ansia. Ora, grazie all'aiuto dei medici a cui si era rivolta nel 2007, e ad un miscuglio di farmaci, riesce a limitarsi a soli 18 orgasmi al giorno.
Beh, che dire, meno male che qualcuno le ha dato una mano...
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