Vietnam, rilasciata l'attivista Tran Khai Thanh Thuy

Inviato da harvey lomax il Sab, 06/25/2011 - 19:15
Argomento

Il regime di Hanoi ha rilasciato Tran Khai Thanh Thuy, attivista pro democrazia in Vietnam.La donna, affiliata al partito fuori legge Viet Tan, era stata condannata a tre anni e mezzo di reclusione lo scorso febbraio, ed è stata rilasciata a causa delle sue peggiorate condizioni di salute. Diabetica, in prigione non ha potuto ottenere le cure mediche necessarie. Sembra si tratti della prima volta che una prigioniera politica venga rilasciata per motivi di salute. Giornalista, scrittrice, blogger, oltre che attivista, Tran Khai Thanh Thuy si trova ora a San Francisco con la figlia, mentre il marito, Do Ba Tan, è ancora detenuto con le stesse pretenziose accuse, confermate nel solito processo farsa. Dal 2006 si era impegnata nel supportare i contadini contro le arbitrarie confische di terreni da parte del governo. Al momento non si sa se intenda rientrare in patria, una volta rimessasi, ma ha incitato comunque i propri compatrioti a lottare per la democrazia e la libertà nel proprio paese. La notizia del rilascio è stata accolta favorevolmente dalle varie comunità di Vietnamiti dissidenti sparse nel mondo. Tuttavia un'azione del genere desta qualche sospetto. E' alquanto strano che il regime si intenerisca dinnanzi ad un prigioniero ammalato, od addirittura in pericolo di vita. Tanto più che non si tratta di uno di quegli attivisti di primo piano come Nguyen Van Hai, per cui la stampa mondiale riesce a spendere anche qualche articolo. Dunque perché questo rilascio, proprio in questo momento? Bene, i fini analisti di cose orientali, come da sempre è la Gazzetta del Cadavere, sospettano che si tratti in realtà di un'astuta mossa politica del regime. In effetti le due nazioni che più si trovano sotto il tiro delle organizzazione per la difesa dei diritti umani in Asia orientale sono la Cina ed il Vietnam, vuoi per ragioni storiche, vuoi per ragioni economiche (soprattutto). il paese di Mao, il gigante che regge oggigiorno le sorti del mondo, e quello di Ho Chi Minh, lunga striscia di terra lungo la penisola dell'Indocina, da sempre terra di fieri combattenti ed impossibile terra di conquista. Una volta alleati, poi nemici durante il conflitto del 1979, si ritrovano ora nuovamente ai ferri corti. Questioni territoriali. Ambedue, come anche altre nazioni in quella zona, rivendicano come proprie le Isole Spratly ,Quần Đảo Trường Sa in vietnamita, Nánshā Qúndǎo (南沙群島) in mandarino, e le Isole Paracel, Quần đảo Hoàng Sa in vietnamita, 西沙群岛 Xīshā Qúndǎo in mandarino. Si tratta di atolli, scogliere e banchi di sabbia parzialmente occupati dalle nazioni che si affacciano su di essi. Il territorio è molto ricco di risorse naturali, petrolio e gas naturale in primis, ma anche pesce. Negli ultimi mesi vi sono state alcune scaramucce che hanno visto affrontarsi sia i due paesi in questione, che anche le Filippine ed il governo di Pechino. Tra le nazioni contendenti esiste un trattato siglato nel 2002, allo scopo di favorire una pacifica risoluzione di eventuali contenziosi, ma le recenti mosse di alcune nazioni, tese all'individuazione e sfruttamento di nuovi giacimenti, ha innescato una serie di mosse da parte degli altri contendenti, da proteste diplomatiche a provocazioni più o meno velate, senza contare gli scontri fra opposte fazioni su internet. Un fronte politico che diventa sempre più caldo dunque, visto anche il coinvolgimento indiretto degli USA, alleati delle Filippine, ma soprattutto presenti in zona con proprie compagnie petrolifere che hanno ottenuto concessioni sia da Hanoi che da Pechino. Ovvio che il peso politico di quest'ultimo sia maggiore a livello internazionale, pertanto la liberazione di Tran Khai Thanh Thuy potrebbe intendersi come una mossa sullo scacchiere internazionale, tesa a mostrare la propria benevolenza (...) e spingere USA e magari qualche altra nazione occidentale dalla propria parte, considerato anche che tra Cina e Vietnam gli Stati Uniti spalleggerebbero, anche se non apertamente, più volentieri l'ex nemico. Certo, la liberazione di un dissidente non è gran cosa, ma già a marzo 2010 ne era stata liberata un'altra, Le Thi Cong Nhan; e se a queste ne seguitassero altri? In fondo, i nemici di ieri possono diventare gli alleati di domani, e contrastare l'egemonia economica e politica cinese in Asia è una delle priorità di Washington. Ma che fine ha fatto Rambo?