Argomento
L'acquisto di ICQ da parte di Digital Sky Technologies è cosa fatta. AOL intascherà 187,5 milioni di dollari dall'acquirente russo. Dell'affare avevamo già parlato in un precedente articolo: AOL necessitavva di liquidità ed aveva intenzione di focalizzare il proprio core business sulla fornitura di accessi alla rete. Tim Armstrong, chairman di AOL si è dichiarato soddisfatto dell'affare, e convinto che ICQ continuerà ad avere un luminoso futuro. Dello stesso avviso Yuri Milner, manager di Digital Sky Technologies, per il quale il programma di messaggistica è strategicamente importante per ampliare i propri affari in Russia ed Est Europa. La speranza degli utenti è che non vi siano stravolgimenti sul sistema, e che il protocollo non vada incontro a restrizioni d'uso su altri clients. Il timore è che così facendo, rischierebbe di chiudersi su sè stesso e finire alla deriva.
L'affare del giorno lo ha però concluso HP, che zitto zitto, quatto quatto, ha messo le mani su Palm, precedentemente snobbata da HTC. Forse per non far rialzare il prezzo, HP non si era mossa subito, nonostante rumors riferissero di un possibile interesse. La strategia ha probabilmente pagato, ed il colosso IT si è aggiudicato la compagnia produttrice di smartphone per 1,2 miliardi di dollari. Così da oggi il gigante si affaccia con più convinzione sul mondo della fonia intelligente, fatta di prodotti, definiti appunto smartphone, che assomigliano sempre più ad un computer e sempre meno ad un telefono. Un settore in cui HP conta di potersi ritagliare una propria fetta di mercato che cresce del 20& all'anno, per un valore di 100 miliardi di dollari. Le intenzioni forse un po' troppo ottimistiche, sono quelle di portare PAlm a divenire un brand simile ad Apple, con prodotti che con la mela possano rivaleggiare. Smartphone, netbook, tablet, tutti equipaggiati con apposite versioni del sistema operativo Palm webOS. A tal proposito manifestiamo comunque delle perplessità. Un po' troppo ambizioso voler rivaleggiare con un'azienda come Apple, avendo appena acquisito una compagnia piena di debiti, da ristrutturare, da rinverdire nelle idee e nei prodotti. Senza contare il diverso target: i prodotti come iPhone, iPod ecc, sono non solo strumenti di di comunicazione, ma gadgets di moda, destinati per lo più ad un pubblico che va dai teenagers ai mediamente giovani. I prodotti Palm sono sempre stati simbolo di concretezza ed essenzialità, legati alla produttività, fatti per le esigenze di utenti pragmatici che poco concedono ai fronzoli. ma si sa che questi, in confronto ai teenagers sempre in caccia dell'ultima moda, sono una minoranza. Quindi, o Palm cambia strada, oppure lo scontro con la compagnia di Cuppertino sarà impari. Dopo la mela morsicata dobbiamo forse aspettarci la palma tagliata? Vedremo come evolveranno le cose. Nel frattempo scopriamo che che non siamo i soli ad esprimere scetticismo. Charles Golvin di Forrester Research ritiene che l'entrata di HP nel mercato mobile sia un segno positivo, ma che l'acquisto di Palm sia tutt'altro che azzeccato. In molti a Wallstreet la pensano così: per acquistare Palm ci vuole del coraggio. Ad ogni modo, l'affare permetterà ad una storica azienda di continuare il proprio lavoro. Sarà il tempo a dirci chi aveva ragione.
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