Argomento
Volendo valutare l'impatto che avrebbe l'acquisizione di Yahoo da parte di Microsoft, appare subito chiaro come i commenti si dividano principalmete in due fazioni: quelli contro Microsoft e quelli a favore. Nulla di nuovo, ma ideologie a parte, è interessante capire cosa accadrebbe in caso di esito positivo, per gli utenti.
Quelli contro Microsoft (Google in testa) vedono l'opa come un tentativo della casa di Redmond di imporsi sulla rete alla stessa maniera di ciò che è stato fatto sui computers di mezzo mondo. In parole povere un tentativo di imporre un monopolio, o quantomeno un duopolio. Ciò a parere di molti ridurrebbe la concorrenza e la competitività delle aziende minori, e tutto ciò ricadrebbe sugli utenti, che avrebbero minori possibilità di scelta tra i servizi offerti. Senza contare che l'accumulo di enormi quantità di dati (degli utenti) da parte di pochi soggetti, farebbe sicuramente gola a molti, e non mi riferisco solamente a crackers e criminali informatici. Pensate come sarebbe contento un governo di potersi appropriare dei profili di milioni di utenti in un colpo solo (ed i più affezionati lettori avranno capito a quale governo mi riferisco).
Chi invece sta dalla parte di Microsoft vede nell'azione una mera operazione commerciale, tesa ad aumentare la penetrazione sul mercato della rete e ad aumentare i propri introiti pubblicitari grazie ai milioni di utenti di Yahoo. La dirigenza dell'azienda di Redmond spiega che l'eventuale acquisizione porterebbe molti benefici agli utenti, migliori servizi grazie a nuove sinergie, guadagni per gli azionisti. Non certo in tempi brevi però. Unire due aziende di questo calibro non sarebbe sicuramente facile, né immediato, ed il dubbio che ciò potrebbe tradursi in tangibili vantaggi per gli utenti c'è. L'idea che Microsoft, monopolista dei computers di case ed uffici, possa divenirlo anche sulla rete, a molti non piace. Cosa accadrebbe per esempio se i pc con Windows non permettessero più l'accesso ai servizio dei concorrenti (per esempio Google Mail)? Certo, uno potrebbe rivolgersi ad un altro fornitore, ma che scelta sarebbe, poter decidere solo fra due alternative, di cui non si sa quale sia la peggiore? Lo dico con un pizzico di cattiveria perché questa è la realtà: ambedue mirano al profitto, checchè ne dicano, e se la scelta è stare con Google o stare con Microsoft, beh... questa è una non scelta. Per questo, per il bene della rete e della collettività, secondo il mio modesto avviso è sempre bene privilegiare le piccole realtà, che sicuramente dispongono di mezzi inferiori, ma che sono solitamente più attenti al cliente, forniscono comunque un'alternativa ai big dell'industria e soprattutto sono foriere di innovazione, perché spesso per sopravvivere tra i pescecani è necessario inventarsi qualcosa. Per questo esistono le piccole imprese, quelle microscopiche realtà che sopravvivono a fatica, ma senza le quali la rete, ed anche il mondo del lavoro in Italia, sarebbe molto più stantio e refrattario all'innovazione. L'alternativa deve esistere. L'alternativa deve poter essere scelta liberamente.
Poter scegliere, significa essere liberi.
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