Argomento
Dopo Stati Uniti e Giappone, anche la Corea del Sud si appresta a schedare i turisti intenzionati a visitare il paese. Secondo quanto riportato dal Koreatimes, se la proposta di legge ottenesse l'approvazione dell'Assemblea Nazionale, tutti gli stranieri intenzionati ad entrare sul suolo sudcoreano, lavoratori o turisti, sarebbero costretti a lasciare agli organi competenti le proprie impronte digitali e fotografia. Chi si rifiutasse, verrebbe inesorabilmente respinto. Dal 2003 l'Ufficio dell'Immigrazione ha già iniziato a prendere le impronte dei lavoratori immigrati che vantano una permanenza sul suolo coreano di almeno un anno. La proposta di legge attuale mira ad allinearsi con quanto già previsto da altre nazioni, nel quadro di un (presunto) controllo sulle possibili infiltrazioni di terroristi o comunque individui non graditi. Da notare che il precedente presidente, Roh Moo-hyun, aveva già nicchiato su questa possibilità, paventando una possibile violazione dei diritti umani.