Riccò, 12 anni di squalifica

Inviato da harvey lomax il Ven, 04/20/2012 - 19:31
Argomento

Lo scorso 19 aprile il Tribunale nazionale antidoping ha condannato Riccardo Riccò a 12 anni di squalifica.

La sanzione pone di fatto la parola fine sulla carriera del ciclista modenese. Fu squalificato una prima volta al Tour de France del 2008, per 20 mesi. Successivamente, pareva che il giovane avesse imparato la lezione, tra interviste televisive e dichiarazioni ai giornali, ove egli paventava il proprio ritorno da protagonista sull'asfalto. Senonché a giugno dello scorso anno, si ritrovava in un ospedale a causa di un autotrasfusione di sangue. Il corridore lo confessa al medico dell'ospedale dove viene ricoverato, poi ritratta, minaccia querele, ma alla fine gli esperti del giudice Plotino confermano la prima versione, e Riccò viene così condannato a 12 anni di squalifica. Una vicenda che si è trascinata per anni, quella del ciclista, che ha tradito la fiducia dei tifosi e di coloro i quali avevano creduto in lui, anche in un possibile ravvedimento dopo la prima squalifica. A testimoniare il fatto che col doping non ci può essere del buonismo, le condanne devono essere esemplari sin dalla prima volta, gli atleti devono capire che la loro carriera è a rischio, non solo per le conseguenze sulla propria salute, ma anche dal punto di vista della legge sportiva. Gli atleti quando si dopano lo sanno, e le sostanze le assumono quasi sempre coscientemente. Per tale motivo non ci deve essere pietà, ed anche le sanzioni pecuniarie dovrebbero essere ben al di sopra dei miseri 5000 euro inflittagli.

Doping in bicicletta