USA, le cifre sulla pirateria multimediale non sono attendibili

Inviato da harvey lomax il Lun, 04/19/2010 - 16:17
Argomento
Alcune settimane fa, il Government Accountability Office statunitense ha pubblicato un rapporto teso ad individuare gli effetti del file sharing sull'industria dei contenuti americana. Tale documento riporta i dati emersi nel corso di un anno di indagini. In esso si conferma che la pirateria digitale ma non solo, influisce negativemante sui profitti dell'industria, in alcuni casi la pirateria è legata ad associazioni criminose, e che i prodotti contraffatti possono anche risultare pericolosi. Niente di nuovo sotto il sole. Senonché, l'ufficio rivela che i dati su cui si basano tali asserzioni non sono attendibili. Le fonti non sono attendibili (chi lamenta le perdite e chi fa i calcoli sono la stessa entità) come anche le metodologie d'analisi ed i sottili sillogismi secondo i quali per fare un esempio, il fatto che qualcuno scarichi una canzone, significhi un mancato introito per chi ne detiene i diritti. Ovvero, chi scarica non compra il medesimo prodotto dopo averlo già scaricato; non solo, ma chi scarica non acquisterà il prodotto perché ne è già in possesso. Esistono miriadi di studi che dimostrano il contrario. La Motion Picture Association of America dichiara che le conglusioni del Government Accountability Office ribadiscono la pericolosità della pirateria, ma omette di dire che viene anche affermato che manca un collegamento fra l'attuale crisi del settore e la pirateria, cosa che viene da tempo ribadita dalle associazioni dei consumatori di tutto il mondo. Il rapporto asserisce chiaramente che gli studi che vengono effettuati sul fenomeno in questione partono da presupposti errati ed utilizzando dati poco o per nulla attendibili. Sono anni che le industrie dell'intrattenimento lamentano perdite paragonabili ai bilanci di piccole nazioni, sventolando ai quattro venti cifre fantasmagoriche. Cifre fornite da chi? Da agenzie pagate od in qulache misura legate a queste industrie, che ovviamente hanno tutto l'interesse a confermare le aspettative dei clienti. Per ottenere ciò, è sufficiente per esempio utilizzare campioni non del tutto rappresentativi nelle analisi statistiche, od utilizzare metodi non appropriati. La miopia di mass media e governanti su queste cifre è stata pressoché assoluta in questi anni. Ora finalmente questo rapporto prova ad insinuare legittimi dubbi anche anche nella stanza dei bottoni.