Oracle: Google ha violato i nostri brevetti Java su Android

Inviato da harvey lomax il Mar, 08/17/2010 - 17:51
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Oracle ha stilato quella che potrebbe essere la prima di una serie di denunce per violazione di proprietà intellettuale sui brevetti di cui è ora in possesso in seguito all'acquisizione di Sun Microsystem. A farne le spese, nientemeno che Google, a causa dell'utilizzo della piattaforma Java all'interno del sistema operativo Android. Inquisiti ben sette brevetti, ed il codice utilizzato all'interno del software development kit di Android, nonché della virtual machine Dalvik. Oracle ha anche rincarato la dose, affermando che Google era a conoscenza dell'esistenza e dell'importanza di questi brevetti, avendo assunto tempo fa degli sviluppatori che lavoravano presso Sun Microsystem. Di conseguenza, la grande G dovrebbe ora sborsare, se condannata, un bel po' di quattrini. Come detto, questa sarà molto probabilmente solo la prima di una serie di azioni legali intentate da Oracle, le cui intenzioni a proposito dei prodotti e brevetti acquisiti da Sun appare chiara: monetizzare tutto il possibile. Di conseguenza, se prima Sun aveva rilasciato molti prodotti con licenze che ne permettevano la modifica e redistribuzione, accanto a versioni più o meno protette, ora Oracle ha finalmente gettato la maschera, nonostante i non lontani proclami a favore dell'open source ed il denaro concesso per finanziare alcuni progetti. Di questi giorni è la notizia della volontà, anche se non ancora ufficilmente confermata, di voler abbandonare il sistema operatvo OpenSolaris al proprio destino, a favore della versione proprietaria Solaris. Probabile che la comunità di OpenSolaris opti a questo punto per un fork, a cui si sta già lavorando riscrivendo quella parte di codice non rilascaito sotto licenza GPL. Il progetto è chiamato Illumos. Qualche giorno dopo le accuse Oracle, Google ha risposto dichiarandosi dispiaciuta dell'attacco nei propri confronti e della comunità open source in generale. Qualora la giuria desse ragione a Larry Ellison ed alla sua compagnia, che tra le altre cose ha richiesto il ritiro dal mercato di tutti i dispositivi che hanno Android installato, a farne le spese sarebbe certo in primis google, ma poi anche tutta la comunità di sviluppatori Java ed Android, la cui libertà d'azione verrebbe limitata. Un pericolo che potrebbe portare la comunità open source ad optare per un fork di Java, cosa che l'attuale licenza GPL permette, ed a quel punto la piattaforma in questione verrebbe a perdere un grande contributo e sicuramente la sua popolarità ne uscirebbe ridimensionata. Molto del suo successo è dovuto infatti alla decisione presa a suo tempo da Sun, di modificare la licenza in favore di una più aperta, come appunto la GPL; ciò spinse molti sviluppatori della communituy open source a contribuire ed a renderla sempre più popolare. Una giuria verrà chiamata a decidere se Google ha violato i brevetti o meno, ma l'esito avrà riflessi più ampi rispetto all'ambito della causa. Oracle ha in mano molte altre carte, ed il timore di molti è che prodotti ormai diffusissimi come MySQL, Open Office e VirtualBox verranno presto distribuiti con licenze più restrittive, se non direttamente senza sorgenti. Data la penetrazione di questi in molte aziende, Oracle potrebbe cambiare la licenza d'uso per poi costringerle al pagamento delle nuove licenze o ad una incerta migrazione verso altri programmi.