Oracle getta la spugna: niente più OpenOffice in versione commerciale

Inviato da harvey lomax il Sab, 04/16/2011 - 20:34
Argomento
Dopo aver constatato la poca appetibilità sul piano commerciale della suite di office automation OpenOffice, ereditata da Sun Microsystem, Oracle ha deciso di lasciar perdere. OpenOffice verrà affidato alla comunità di sviluppatori che ne porterà avanti lo sviluppo e verrà rilasciato con la stessa licenza di tipo FOSS utilizzata sino ad ora. La mossa ha lasciato un po' tutti sorpresi, ma evidentemente la società di Redwood Shores avrà fatto bene i suoi conti, come sempre. Forse un po' del merito di questa inaspettata decisione spetta alla The Document Foundation ed al suo LibreOffice che visto l'andazzo per gli ex prodotti Sun Microsystem in casa della nuova padrona, decise per un fork del famoso software per l'ufficio, LibreOffice appunto, ponendosi così in antitesi rispetto ad OpenOffice ed alla sua casa produttrice. In altre parole, per evitare che un giorno Oracle decidesse di fare di OpenOffice una suite a pagamento, o comunque non più libera, molti degli sviluppatori, appoggiati anche da attori del calibro di red hat e Google, decisero di partire dal codice sorgente di OpenOffice per iniziare a svilupparne una versione concorrente, libera da vincoli commerciali e possibili ritorsioni legali. Assieme alla versione commerciale di OpenOffice, pare svanito nel nulla anche il suo Cloud Office. La compagnia californiana al momento non sembra molto incline a rilasciare dichiarazioni in merito al tali decisioni, tuttavia ci pare di avvisare un certo disagio nell'atteggiamento della multinazionale, segno evidente che i suoi piano sono stati scombussolati. Rimane ora da vedere quale sarà la reazione di The Document Foundation: difficile pensare che ritorni sui propri passi e torni a fondersi o comunque a riabbracciare la creatura informatica da cui prese vita. Probabilmente LibreOffice continuerà il proprio percorso, e chissà che un giorno non vada addirittura a soppiantare il più famoso OpenOffice Link: The Document Foundation

In un post apparso sul blog di he Document Foundation, Charles-H. Schulz, uno dei fondatori, ha definitivamente dipanato i dubbi su di un eventuale ricongiungiento tra i progetti LibreOffice ed OpenOffice di Oracle: la fusione non ci sarà. LibreOffice è ormai un progetto indipendente, e proseguirà per la propria strada, nonostante la rinuncia di Oracle a distribuire una versione commerciale di OO e l'affidamento del medesimo alla community di sviluppatori. The Document Foundation rimane aperta a tutti coloro i quali vorranno contribuire al prorio software, ma sembra proprio che la porta per la compagnia di Redwood Shores sia stata definitivamente chiusa. Francamente ci sembra una decisione giusta, sia per rispetto di coloro i quali da subito hanno aderito e si sono schierati con The Document Foundation, sia per una questione di coerenza, di etica e di principio. OpenOffice era nato come suite di produttività libera aperta a chiunque volesse collaborare, con la promessa di rimanere così per sempre e per tutti, Oracle è un'azienda che ha dato e continua dare un grande contributo, soprattutto finanziario alla sfera dell'open source. Tuttavia, in quanto azienda, è focalizzata sul profitto, spesso dimenticando che nel mondo dell'IT vi sono anche regole etiche, anche se spesso le grandi compagnie le ignorano bellamente. Molti sviluppatori avevano messo a disposizione il proprio lavoro gratuitamente per contribuire alo sviluppo di OpenOffice, convinti che la loro opera sarebbe rimasta disponibile gratuitamente per chiunque, e la versione commerciale, sebbene accompagnata da una free, andava contro questi principi. Inoltre il timore era che una volta favorita una massiccia penetrazione della suite in aziende ed amministrazioni, la versione free sarebbe sparita, obbligando così ad acquistare le licenze per l'altra versione. Non sarebbe la prima volta che ciò accade. In questo caso però la community si è ribellata, costringendo la società californiana a tornare sui propri passi.