Nuova Zelanda: tagliare l'adsl a chi viola il copyright non è abbastanza

Inviato da harvey lomax il Mer, 08/11/2010 - 17:52
Argomento
Il continente oceanico ci ha nel tempo abituati a sempre nuove ed esilaranti proposte in termini di telecomunicazioni e di internet in particolare. Una nuova geniale preposta è stata messa sul tavolo dei legislatori neozelandesi. Autore la New Zeland Law Society, compagnia che si occupa, neanche a dirlo, di copyright. La nuova legge sul diritto d'autore, che a suo tempo scatenò le ire di utenti e fornitori di connettività, è entrata in vigore qualche mese fa, ed è simile a quella in vigore in Francia: a chi infrange il diritto d'autore vengono inviati degli avvisi, e se lo scaricatore persiste, gli viene staccata l'adsl per sei mesi. Tuttavia la succitata compagnia non sembra ancora soddisfatta, ed ha proposto che all'utente riconosciuto colpevole, venga anche proibito di stipulare contratti per l'accesso ad internet con altre compagnie. In pratica si pretende di bannare totalmente l'utente da internet, tagliarlo fuori dal mondo. A parte il fatto che un individuo potrebbe sempre rivolgersi ad un operatore mobile, dato che la velocità di download delle nuove reti 3G e 4G è senz'altro comparabile a quella dell'adsl, per cui utilizzando il cellulare come modem potrebbe tranquillamente accedere ad internet, desta meraviglia ed inquietudine l'accanimento col quale diversi attori tra Nuova Zelanda ed Australia continuano a incentivare la persecuzione su chi si è reso colpevole di un reato tutto sommato minore. Perché la stessa enfasi non viene utilizzata per perseguire i reati fiscali delle aziende, il falso in bilancio, la truffa, per non parlare di furti ed omicidi? Perché parlamenti e governi devono essere costretti da queste potenti lobbies a perdere tempo a decidere se impiccare o tagliare le braccia al poveraccio di turno che ha scaricato 10 canzoni, invece che a pensare a come evitare che quattro manager deficienti possano gettare l'economia mondiale in un baratro senza fine?