Bossi si è dimesso.

Inviato da Anonimo (non verificato) il Sab, 04/07/2012 - 12:26
Argomento
Giovedì scorso il segretario della Lega Nord, Umberto Bossi ha rassegnato le dimissioni in seguito allo scandalo che ha colpito il suo partito e la sua famiglia. I giornali in queste ore stanno sfornando notizie, tentando di dipanare la matassa degli eventi. Si parla di fondi neri, di gestione allegra del denaro destinato al finanziamento del partito, di soldi sottratti alla cassa ed impiegati per spese personali. Il primo nome a saltare fuori è stato quello del tesoriere Belsito, generoso elargitore ai membri della famiglia Bossi ed altri membri del partito. Ci sono verbali di interrogatori ed intercettazioni, tutto piomba sulla testa del senatur come una pioggia di meteore. Preso dallo sconforto, rassegna le dimissioni. Le redini vanno nelle mani del trio Calderoli, Maroni, Dal Lago fino al prossimo congresso, ma i rapido susseguirsi degli eventi lascia trapelare incertezza. All'inizio tutti danno Bossi per spacciato; il comportamento dei familiari lo avrebbe portato alla rovina, ed egli si rammarica di averli portati in politica. "Bossi sapeva", "Bossi veniva tenuto all'oscuro di tutto dal cerchio magico", "Bossi non poteva non sapere, la sua ex segretario glielo disse...". Commenti sui giornali, in rete, sull'emittente Radio Padania: la base del partito si stringe intorno a Bossi, non vogliono che lasci. Bossi è la Lega. O forse no, meglio rincominciare da zero, ma con chi? Dubbi, discussioni, ma i luogotenenti dell'Umberto stavolta mantengono un profilo basso; si richiede chiarezza, trasparenza, ma senza toni esagitati. Andare a scavare troppo potrebbe rivelarsi controproducente. Tra i militanti c'è sconforto, ma più per l'abbandono di Bossi che per lo scandalo: lungo i Navigli si formano lunghe code di sostenitori pronti a gettarsi, uno dopo l'altro, come una massa di lemming. Il culto della personalità di Bossi è grande presso gli adepti, per questo in molti ritengono che senza di lui, la Lega non sarebbe più la stessa. Ecco che quindi arriva la notizia: forse al prossimo congresso si ricandida. Un bel dietro front, rispetto alle lacrime di giovedì. Tuttavia da allora le cose sono cambiate: i leghisti hanno scoperto cosa è accaduto veramente: è tutto un complotto di Roma Ladrona. Sì, è stata costei a costruire tutta la faccenda, nessuno in casa Bossi ha preso soldi dalle casse del partito per il proprio tornaconto. Ma Belsito, i fondi neri, i soldi per l'auto, l'appartamento...? "Ma lascia stare!" Ciò che importa è che Giove con tutto il suo pantheon esca immacolato dalla faccenda. Il resto si potrà anche aggiustare, cambiare...
trota
Uno dei protagonisti della vicenda, il Trota

La Lega s'è desta: ha scoperto improvvisamente che di ladroni al mondo ce ne sono tanti. Il partito nato a cavallo fra la prima e seconda repubblica, che parlava al popolo con linguaggio semplice e diretto, spesso rozzo per non dire volgare, che voleva distinguersi dagli altri partiti del magna magna, si è risvegliato in un incubo peggiore di un'invasione di Extra Terroni dallo spazio: "Siamo come loro" ha detto un militante. Ebbene sì l'antipartito è in realtà come tutti gli altri, e la religione del magna magna ha fatto proseliti anche nelle verdi pianure del nord. "Nemesi", è questa la parola che ricorre sui TG nazionali in questi giorni. Forse l'acqua del Po utilizzata per il battesimo era inquinata. Da Roma Ladrona ovviamente.
Comunque non c'è problema. Come si dice in questi casi, una mano lava l'altra, un colpo alla moglie ed uno alla botte, chi è senza peccato scagli la prima pietra e via dicendo. Tra poco tutto tornerà come prima. Ora che gli altarini son venuti fuori, anche la Lega Nord può finalmente definirsi un vero partito. Benvenuti nel club!