Quando gli Anonymous scelgono un bersaglio, si salvi chi può. E ti puoi anche chiamare FBI, CIA, Department of Justice, ma per te non c'è scampo.
Durante le ultime settimane, gruppi di hacker presumibimente affiliati ad Anonymous hanno compiuto diverse imprese eclatanti.
La prima vittima è stato l'FBI, con la polizia di Boston ed alcune banche brasiliane. Tra queste ultime, bersagliate con attacchi DDOS per gli stessi motivi per cui vengono accusate le banche in tutto il mondo, Bradesco, Itau, Banco do Brasil, HSBC, Citibank, Banco Panamericano e Febraban.
L'azione contro il sito della polizia di Boston ha avuto invece come motivazione la brutalità degli agenti nei confronti dei manifestanti di OccupyBoston.
Lo smacco più grave lo ha però subito il Federal Bureau, che si è visto intercettare una telefonata crittata verso la polizia britannica. Ciò sarebbe accaduto in quanto l'invito alla telefonata sarebbe giunto in una casella di posta già compromessa dagli hacker. L'FBI ha confermato l'intercettazione. Si è trattato di una vendetta per la chiusura del sito megaupload.com da parte dell'agenzia.
La scorsa settimana è stato quel simpaticone del presidente siriano Assad ad essere esposto al pubblico ludibrio. Anonymous ha avuto accesso a diverse caselle email a lui riconducibili. Pare che le password utilizzate fossero 12345, iloveyou, 123vivasyria, system
honda2011, testing ed altre di questo genere, piuttosto facili da indovinare. Una dellle email trafugate, tradotta, è reperibile qui. Si tratta di una missiva inviata da Sheherazad Jaafari, un addetto stampa siriano, al consigliere del presidente, tale Luna Chebel poco prima di un'intervista di Bashar Al-Assad con la giornalista USA Barbara Walters.
Nei ritagli di tempo, gli Anonymous hanno riservato lo stesso trattamento della polizia di Boston anche ai colleghi di Oakland, in California. Stessa motivazione.
Venerdì 10 febbraio è toccato anche alla CIA, il cui sito è stato messo KO per alcune ore da un attacco DDOS. L'azione è stata in un primo mometno rivendicata da Anonymous a mezzo Twitter, successivamente un ulteriore messaggio ha lasciato intendere che forse chi twittava e chi ha compiuto l'azione non facessero parte dello stesso gruppo. Ad ogni modo il sito della CIA è tornato ben presto online.
Tra le altre vittime di questi giorni ricordiamo infine alcuni siti greci, riconducibile al governo locale ed alla polizia, vari soggetti interessati alle famigerate direttive SOPA ed ACTA, tra cui il governo messicanoe riaa.org.
E gli Anonimi italiani che fanno? Nemmeno loro dormono. Nei giorni scorsi hanno causato il down dei siti giustizia.it, italia.gov.it e poi hanno defacciato il sito www.circondarialetorino.it, per protesta contro le condizione di detenzioni dei manifestanti notav arrestati in occasione delle ultime manifestazioni.
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