Assange di nuovo in tribunale

Inviato da harvey lomax il Mer, 07/13/2011 - 17:15
Argomento
Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, è impegnato nell'udienza d'apello. I suoi avvocati stanno infatti tentando di convincere la corte britannica a non estradare il proprio assistito in Svezia, a causa delle accuse di stupro e violenza sessuale da parte di due giovani donne svedesi. Secondo gli avvocati, qualora Assange venisse estradato in Svezia, rischierebbe poi l'estradizione negli Stati Uniti e quindi di finire a Guantanamo come terrorista, privo di ogni diritto civile. Vi sarebbe addirittura il pericolo di una condanna a morte. Gli avvocati si stanno battendo anche sulla linea delle accuse mosse ad Assange: le modalità delle presunte violenze sessuali non sarebbero compatibili con l'ordinamento giuridico d'Oltremanica. In altre parole, ammesso e non concesso che quanto dichiarato dalle presunte vittime corrisponda a verità, tale fatto non costituisce reato in Gran Bretagna, ma solo in Svezia. Un argomentazione a dir la verità piuttosto pretestuosa, che fa comunque il paio con la corrente legislazione svedese: si è passati dagli anni '60 in cui la pedofilia non era reato, al giorno d'oggi quando la molestia sessuale si può configurare anche solo guardando una donna in metropolitana. Gli avvocati di Assange tenteranno di far comprendere alla corte che i diritti umani e civili dell'assistito non verranno rispettati qualora estradato in Svezia, e di conseguenza negli USA. Tuttavia appare alquanto improbabile che un giudice, considerate anche le grandi pressioni a livello politico, possa ritenere che il fondatore di Wikileaks rischi la propria incolumità qualora estradato. E' molto facile che si opti per l'estradizione in Svezia, lavandosi le mani di ciò che avverrà dopo; se dovesse finire nelle mani degli Stati Uniti, sarà comunque responsabilità della Svezia. Assange avrebbe dovuto fuggire in Brasile: lì ospitano anche i terroristi, quelli veri però.