Argomento
E' allarme cetriolo in tutta Europa.Ebbene sì, lo possiamo finalmente usare anche noi, questo termine ultra abusato dai telegiornali nazionali: dopo l'allarme meteo, quello terrorismo, bullismo e meteorismo, ecco finalmente l'allarme cucurbitacee. L'intero continente europeo si ritrova in piena emergenza dovuta all'infestazione di un nuovo ceppo del batterio Escherichia Coli, un comune abitante dell'intestino dei mammiferi, inclusa la specie umana, ma che può causare tutta una serie di simpatiche malattie che vanno dalle gastroenteriti, alla meningite, dalle infezioni dell'apparato urinario alla setticemia ecc. Le prime notizie del contagio si sono avute in Germania, dove i mass media si sono subito lanciati nell'accusare il cetriolo quale veicolo dell'infezione, fatto successivamente smentito. Ciò ha causato, come ovvio, panico nei mercati: non quelli dove ci si scambia azioni, ma in quelli ortofrutticoli, dove il borsino del vegetale ha subito un clamoroso tracollo. Ribasso che ha coinvolto anche altre verdure, mandando sul lastrico i produttori che ora vagano mendichi da un ospizio all'altro. Se i produttori piangono, i consumatori comunque non ridono, terrorizzati dal fetido batterio che può nascondersi ovunque e colpire in qualunque momento. In tutta Europa è così cominciata la caccia al cetriolo, che i consumatori aborriscono e di cui chiedono a gran voce l'espulsione immediata. Mentre Putin ha già bloccato l'importazione di verdure dalla UE, gli stati membri si stanno attrezzando. Scali aeroportuali e punti sensibili vengono costantemente monitorati dalla forze dell'ordine, pronte a bloccare qualunque cucurbitacea. In Italia si paventa l'installazione presso gli aeroporti internazionali di appositi scanner a raggi X in grado di individuare prontamente oggetti di forma allungata, riconducibili alla temibile verdura. Gli esperti assicurano comunque che la privacy dell'individuo verrà garantita, salvo le solite risatine degli addetti alla sorveglianza e video occasionali postati su internet. La domanda che tutti ora si pongono è però la seguente: come ci è finito l'Escherichia Coli nei cetrioli? Si sta facendo strada in queste ore un'inquietante ipotesi: si tratterebbe della nuova strategia terroristica di Al Qaeda, una guerriglia batteriologica tesa a debilitare le popolazioni europee, causando malattie ed infezioni che seppur non sempre mortali, come la diarrea, impediscono di affrontare prontamente improvvise situazioni di emergenza. I batteri crescono nell'intestino, i cetrioli hanno una forma allungata, ecco spiegato come l'Escherichia è finito nelle cucurbitacee... Cellule dormienti di Al Qaeda portatrici del batterio potrebbero essersi infiltrate in mercati ortofrutticoli e negozi, ed approfittando di un attimo di distrazione del proprietario, ZAC!, avrebbero infettato i vegetali. Questo sarebbe solo il primo passo della nuova strategia; il successivo potrebbero essere gli zucchini. Più difficile, secondo gli esperti, che si arrivi a zucche ed ananassi. L'emergenza cetrioli sta facendo scattare però anche una serie di falsi allarmi: nei pressi di un mercato rionale è stata fatta brillare dagli artificieri una busta della spesa che si sospettava potesse contenere dei sottaceti infetti. La psicosi del cetriolo infetto non risparmia nessuno: si vocifera di squadre della morte intente a rastrellare gli odiati vegetali che vengono poi picchiati a morte. Non è detto però che ciò basti. Come sappiamo, la natura ha una grande capacità rigenerativa, e non è escluso che i cetrioli trovino un modi per ricomportsi e tornare all'attacco di noi poveri esseri umani. La guerra è solo all'inizio. I vegetali diverranno via via più astuti ed abili. Chi proteggerà i nostri figli dai cetrioli? La mucca pazza?
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