Argomento
Ebbene sì, NOI della Gazzetta del Cadavere lo avevamo anticipato in anteprima mondiale, prima che la Reuters e di seguito tutte le testate ne parlassero.
NOI lo avevamo preannunciato in tempi non sospetti, tra il materiale informatico sequestrato dai Seals, è stato trovato del materiale pornografico. Già, Bin Laden è stato beccato col pornazzo. Se stessimo parlando di qualcuno in occidente, non ci sarebbe niente di strano, ma trattandosi di un talebano, gruppo noto per le proprie castrazioni, ovvero di evidenti difficoltà nel rapportarsi con l'altro sesso dovuto a falsi precetti e direttive erroneamente interpretati dai dettami della religione islamica, la notizia ha destato scalpore. Non è dato comunque sapere di chi fosse il porno materiale, se del leader di Al Qaeda, del figlio, delle mogli o di altri. Ebbene sì, anche i talebani trombano. O almeno ci provano.
Ciò che però i servizi segreti di tutto il mondo ignorano, è che il vecchio Bin era un vero e proprio sex simbol. Bin Laden è stato un grande attore di film porno; la sua stessa immagine è in realtà un simbolo fallico: ciò che si definirebbe, in termini un po' colloquiali, una vera faccia da cazzo. Il terrorista era invidiato da tutti i talebani e desiderato da tutte le donne. Era solito recitare con quel suo bianco turbante conturbante, una metafora della spirale della passione, accompagnato da pistole e bazooka, un evidente simbolo fallico. Bin, il cui nick sul set era Porno Laden, era un duro, come la sua pistola, sempre carica. I suoi video hanno varcato i confini nazionali, divenendo parte dell'immaginario colletivo, soprattutto quello erotico. Indimenticabili alcuni dei suoi titoli come Al Qaeda does Kandahar, Three Talibans for one bed, The Afghan Blowjob, Bin Laden the man of the Twin Towers, Deep Throath, Nani Seals, Cuming Soon, Fast and Luxurious, Spermageddon, Whore Games, Biancaneve sotto i talebani, Sperm Harbour, Wild Wild Chest, Le avventure di Fuckblackberry Finn, Sette Spose per Sette Bordelli, Ce l'ho di Piombo Ispettore Taliban ma anche di alcune celebri pellicole gay come Black Cock Down, Quarto Sedere, Qualcuno volò sul nido del tuo culo, L'Ultimo Inculatore e la serie tv Gaywatch. Bin Laden non è stato però solamente un attore porno, ma molto di più. Tralasciando i suoi meriti come regista, produttore, sceneggiatore ed autore delle colonne sonore, il suo più grande successo l'ha ottenuto per aver rinverdito un genere ormai stantio, inventando l'Afghan-porn. Nelle sue pellicole infatti le donne recitano sempre coperte integralmente dal burqa, in quel intrigante gioco del vedo non vedo, ma più che altro non vedo, che riesce a stimolare gli appetiti erotico-sessuali degli spettatori. Gli stessi interpreti maschili si limitano per lo più a guardare. Il nuovo genere, scusate il giuoco di parole, ha letteralmente sfondato, tanto da aver indotto la casa di produzione a raccogliere i suoi migliori film nella collana Bin Laden best porn collection, in edicola dal prossimo ottobre come inserto del mensile Famiglia Talebana.
E' stato probabilmente questo suo grande successo a fargli guadagnare l'inimicizia delle lobby dell'intrattenimento a luci rosse d'oltreoceano, la cui pressione sul governo USA ha poi portato alla caccia ed al blitz finale che ne ha decretato la morte.
Nessuna meraviglia quindi se il vecchio Bin è stato trovato in possesso del suddetto materiale: attaccato com'era al suo vero lavoro, probabilmente è morto come avrebbe sempre voluto: in mutande!
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