Argomento
L'anno scorso il governo indiano aveva richiesto a RIM, la società produttrice dello smartphone Blackberry, di poter accedere a qualunque tipo di comunicazione transitasse sul suo network sul suolo indiano, pena l'estromissione dal mercato. L'azienda canadese aveva perciò iniziato a collaborare, fornendo tecnologie e strumenti per soddisfare, almeno in parte, le richieste. Pare infatti che allo scadere ormai prossimo dell'ultimatum lanciato da Nuova Delhi per poter accedere anche alle email spedite dallo smartphone, le richieste in tal senso non potranno essere soddisfatte. La stessa azienda ha infatti riferito che l'intercettazione delle proprie email crittografate non è tecnicamente possibile. O forse la ritiene una pessima pubblicità. Le voci che riferivano di un accordo per installare un sistema di analisi del network per permettere le intercettazioni è quindi inaccurato, stando alle dichiarazioni di RIM. Tale sistema infatti servirebbe esclusivamente a permettere l'accesso ai servizi customer di RIM (come l'instant messaging) da parte dei provider indiani. Messaging che secondo le richieste del governo sarebbe già intercettabile. La posta elettronica rimane però inviolabile, RIM ha fatto sapere che non esiste una master key in grado di decifrare i messaggi di posta che transitano sui propri server. La palla passa ora al governo indiano; dopo il 31 di gennaio dovrà decidere se ritenersi soddisfatto dagli sforzi compiuti dalla società d'oltreoceano o se cacciarla dal proprio mercato interno. Ma se così fosse, avrà risolto il problema iniziale, ovvero quello di intercettare le comunicazioni dei presunti terroristi? Certo che no, ma l'India non è certo immune dalla solita miopia dei governi.
Nel frattempo RIM ha provveduto a filtrare i contenuti pornografici sul proprio network in Indonesia, a seguito di una specifica richiesta da parte del governo locale.
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