"Huston, abbiamo un problema. Abbiamo scoperto che i terroristi non usano più il telefono. Usano cose dai nomi strani, tipo Skype, Facebook... Fanno uso di posta elettronica cifrata, sms crittografati. Non riusciamo più ad intercettarli..." Sembra uno sketch, ma è quanto le autorità statunitensi e National Security Agency lamentano in merito alla sempreverde caccia ai terroristi. Una volta bastava rimanere con l'orecchio attaccato alla porta di un presunto terrorista ed ascoltare, ora pare che si siano fatti più furbi: non solo parlano sottovoce, ma usano persino le tecnologie! Quelle stesse tecnologie che USA in primis vanno a vendere in giro per il mondo, e che inevitabilmente finiscono anche tra le mani di personaggi dall'indole discutibile. Tra queste, la crittografia, nemica numero 1 di FBI e soci. Così, arriva un disegno di legge, da approvarsi comodamente l'anno prossimo, per permettere il monitoraggio delle comunicazioni che avvengono tramite questi nuovi mezzi di comunicazione. Il problema della decifrazione dei dati crittografati avverrà mediante le chiavi opportunamente fornite dai fornitori del servizio stesso, ovvero Skype & C. Questi ultimi ovviamente non sono stati interpellati. Forse le autorità americane non hanno pensato che su internet non esistono solo Skype e Facebook, ma ci sono miriadi di altri servizi come quelli, e non tutti potrebbero essere intenzionati a fornire agli USA l'accesso alle proprie telecomunicazioni: ve lo immaginate un servizio voip cinese che consegna le proprie chiavi di cifratura alla CIA? Io no. Eppure tutta la faccenda non suona come una novità. Echelon e grandi fratelli vari a parte, il problema dell'intercettazione di messaggi crittografati era già venuto alla ribalta nel corso del mese scorso. Ricordate la vicenda di Research In Motion e del suo Blackberry, e di varie nazioni, tra cui l'Arabia Saudita e l'India che avevano richiesto l'accesso ad sms, instant messenger ed email inviati (e crittografati) attraverso il medesimo smartphone? Allora Hillary Clinton, segretario di stato, richiamava ad un maggiore equilibrio tra le richieste dei vari governi e la privacy dei cittadini. Ora che la richiesta arriva direttamente dall'NSA, la stessa fa scena muta. Cosa direbbe poi se una tale richiesta arrivasse dalla Cina o da qualche altra nazione in cui esiste un network per Blackberry? Non credo che ella, e di riflesso il governo USA, si mostrerebbe favorevole. Ne consegue che, se la legge c'è, questa non è uguale per tutti. Allora però bisognerebbe smetterla con certi atteggiamenti ipocriti di chi si erge a paladino della libertà solo nei confronti di avversari e nemici vari. Sul fronte interno, ovviamente qualcuno che non ci sta cerca di far sentire la propria voce, come il Center for Democracy and Technology. Dall'altro lato però gli uomini in rassicurante doppiopetto dell'FBI gettano acqua sul fuoco, facendoci sapere che non vogliona affatto ledere i diritti fondamentali dei cittadini, la loro libertà e la loro privacy: vogliono soltanto intercettare tutte le loro comunicazioni, sapere tutto ciò che dicono e pensano. Vuoi che tra i milioni di persone che usano internet non ci sia almeno un terrorista, o anche qualcuno che non ha pagato un paio di multe? Blackberry... Immagine rilasciata con licenza CC, tratta da: http://www.flickr.com/photos/bezie/1278075778/
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