Accordo tra Wikileaks ed il Partito Pirata svedese

Inviato da harvey lomax il Ven, 08/20/2010 - 11:45
Argomento
Buone notizie per Wikileaks. Il suo fondatore Julian Assange ha stipulato un accordo col Partito Pirata svedese. Il gruppo politico, che vanta al momento due deputati presso il Parlamento Europeo, si candiderà alle prossime elezioni politiche in Svezia, forte di un precedente lusinghiero risultato. Qualora riuscisse a raggiungere il quorum, aggiudicandosi quindi un seggio, il deputato eletto godrebbe dell'immunità parlamentare. Di conseguenza egli ed i beni del partito usufruirebbero di una serie di vantaggi che qui in Italia ben conosciamo. Uno di questi è quello di poter ospitare su di un server del partito, con tanto di banda, il sito di Wikileaks, che sarebbe così immune da attacchi di tipo legale o tesi ad inficiarne la funzionalità mediante cyberattacchi di stato. I server del Partito Pirata ospitano già il tracker torrent The Pirate Bay, messo così al riparo da richieste di messa offline da parte delle lobby del copyright. Ovviamente il sito The Pirate Bay ed il Partito Pirata sono due entità nettamente distinte. Assange spera di riuscire così a mettere il sito al riparo dalle grinfie del Pentagono e di quanto vorrebbero vederlo sparire da internet per sempre. La banda offerta al sito e l'hosting sui propri server sono solo il primo passo di una prolifica collaborazione fra i due soggetti interessati, stando a quanto dichiarato dai rispettivi portavoce. Nei giorni scorsi Wikileaks, in procinto di rilasciare altri 15.000 documenti inerenti la missione in Afghanistan, aveva contattato alcune associazioni, tra cui Amnesty International, ed il Pentagono, chiedendo aiuto per poter eliminare dagli scritti tutto ciò che avrebbe potuto mettere in pericolo l'identità e la vita delle persone coinvolte, sia afghani che truppe della coalizione. Ciò in risposta alle critiche mosse da varie organizzazioni umanitarie in merito ai precedenti 75.000 documenti rilasciati, il cui contenuto non epurato potrebbe mettere a rischio la vita soprattutto di civili ed informatori coinvolti. Tuttavia le associazioni interpellate si sono dichiarate non competenti, mentre il Pentagono ha risposto seccamente di non essere interessato.