Argomento
Gli USA vogliono indietro i documenti trafugati. Lo hanno fatto sapere attraverso il portavoce del Pentagono, Geoff Morrell, che ha invitato i responsabili del sito Wikileaks a restituire quei circa 15.000 documenti non ancora pubblicati. Il Pentagono ha scelto la tattica del bastone e della carota. Prima, citando Chuck Norris in un episodio di Walker Texas Ranger, ha detto "Fate la cosa giusta"; subito dopo ha continuato dicendo "Se fare la cosa giusta non fosse abbastanza per loro, allora vedremo quali alternative abbiamo affinché possiamo costringerli a fare la cosa giusta". Ovviamente oltre alla restituzione si chiede anche la cancellazione degli stessi dal sito.
Tra richieste di collaborazione e minacce, c'è anche quella di arresto per Julian Assange qualora mettesse piede negli Stati Uniti.
Nel contempo, è stato ordinato a tutti i membri delle forze armate americane di non accedere a Wikileaks, per motivi di sicurezza. Forse hanno paura che i propri soldati leggendo i report ed altro incomincino a pensare con la propria testa. Se il dubbio si insinuasse tra gli elmetti a stelle e strisce, è ovvio che le varie missioni ne risentirebbero pesantemente. Più che paura che Wikileaks si insinui nei pc dei militari attraverso strane alchimie informatiche, i vertici hanno probabilmente paura che i propri sottoposti scoprano una scomoda verità.
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