Argomento
Era dal 1997 che gli azzurri non riuscivano a battere la compagine olandese ai Campionati Europei, e conquistano una finale che mancava dal 2005.
La partita è terminata 11-3, ma il largo punteggio non rende giustizia ad un match rimasto per lungo tempo in equilibrio. Sul monte di lancio il partente Cooper ha disputato una buona gara, nonostante alcuni momenti di incertezza. Alcuni avversari colpiti, qualche base ball, ma nel contempo una lunga serie di strike out che ha impedito alle mazze orange di incrementare il proprio bottino dopo le prime favorevoli riprese. Il rilievo D'Amico ha poi completato l'opera con una grande prestazione, impedendo la rimonta in una fase di gioco in cui anche in attacco l'Italia dimostrava di voler conquistare l'intera posta in palio. C'è da dire che gli Olandesi sono entrati sul diamante di gioco privi di alcuni dei propri fuoriclasse, preservati per la finale, ma non si può certo dire che la formazione schierata non fosse all'altezza dei nostri; tutt'altro, sin dalle prime battute dimostravano l'intenzione di conquistare la vittoria, forti di una superiorità anche psicologica dovuta alle ultime vittorie conquistate nelle precedenti edizioni del campionato. Forse un po' di sufficienza l'hanno avuta, ma l'Italia ha sicuramente avuto il merito di non mollare mai, anche quando il punteggio sembrava spianare la strada verso una facile vittoria per gli orange. Il risultato e le statistiche non lasciano però spazio a dubbi, con un numero si strike out e di battute valide (18-4) dei nostri nettamente superiore. Qualche aiuto bisogna ammetterlo, l'abbiamo ricevuto grazie ad alcuni errori degli Olandesi in momenti cruciali, ma bravi sono stati gli azzurri ad approfittarne ed a concretizzare. Se proprio vogliamo cercare il pelo nell'uovo, anche stavolta abbiamo lasciato in più occasioni uomini in base senza riuscire a segnare: un vizio che ci accompagna dall'inizio del campionato e che segna decisamente uno dei limiti della squadra. L'importante era comunque riuscire a qualificarsi per la finale di domani, e ci siamo riusciti. Una nota di merito va a Ramos Gizzi, autentico uomo in più per l'attacco italiano, che con le sue valide è riuscito a tenere a galla la squadra nei momenti più difficili.
Il cammino per raggiungere questo risultato non è stato comunque semplicissimo. Abbiamo iniziato, dopo un'ottima fase iniziale del campionato, col complicarci la vita contro la Svezia, perdendo per 3-2 una partita più volte rinviata a causa del maltempo. Una sconfitta inaspettata, che costringeva l'Italia a vincere le successive due partite per conquistare la finale.
E così è stato.
Ieri gli azzurri si sono prima disfatti della Francia per 9-2, piegandone la caparbia resistenza con due fuoricampo al quinto e settimo inning, concludendo con nove battute valide contro le sei dei cugini d'oltralpe.
Nel pomeriggio hanno poi battuto la squadra di casa, la Germania, al termine di una partita al batticuore. Vittoria per 8-6 giunta al termine di un incontro altalenante, con i teutonici decisi a conquistare la vittoria ad ogni costo, e che hanno certo reso onore al baseball con una grande prestazione. Non una grande giornata per i lanciatori azzurri Cillo (partente) e soprattutto Da Silva (primo rilievo, 2 home run subiti), riscattata in parte da Griffantini che con i suoi lanci veloci è riuscito a tarpare le ali ai battitori tedeschi nella fase finale. Anche in fase offensiva l'Italia ha faticato, permettendo agli avversari di condurre l'incontro per lunghe fasi, tanto da lasciare temere l'arrivo di un'inaspettata sconfitta per i nostri. Le sorti del match sono però cambiate alla fine del sesto inning, con la Germania che conduceva per 6-4, allorquando Chapelli evitava un altro fuori campo ai tedeschi con una strepitosa presa al volo. All'ottava ripresa gli azzurri sono poi riuscito a ribaltare l'incontro. Prima un bunt di De Simoni che mandava a casa due punti per il pareggio, poi due valide per altri due punti consentivano di giungere al punteggio di 8-6. Come detto, ci ha poi pensato Griffantini dal monte di lancio a chiudere l'incontro.
World Junior Championship - 2010
L'Italia juniores continua il proprio cammino nei mondiali di categoria con una nuova sconfitta ieri, per manifesta superiorità al settimo inning. 11-1 contro la formazione di casa, il Canada. E dire che aveva iniziato bene, segnando un punto già al primo turno, ma immediatamente dopo gli avversari hanno messo le cose in chiaro, portandosi in vantaggio sul 5-1. Troppo potente l'attacco canadese, troppo fragile la compagine azzurra sia sul monte di lancio che in difesa, con un attacco sostanzialmente inefficace.
Gli azzurrini giocheranno oggi contro l'Olanda, per tentare di conquistare l'accesso alla finale per il quinto posto.
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