Yahoo Japan, il search che non ti aspetti

Inviato da harvey lomax il Mer, 07/28/2010 - 16:19
Argomento
Tempo fa Yahoo Inc. aveva raggiunto un accordo con Microsoft che prevedeva, tra le altre cose, l'adozione del search engine di Bing per le ricerche effettuate tramite il proprio portale. Un accordo che aveva fatto felici investitori ed antitrust americana, e che sembrava il preludio a future partnership in chiave anti-Google. Ma una notizia questi giorni ha lasciato di stucco Microsoft, la stessa Yahoo Inc. e molti altri. La versione giapponese del portale in viola, Yahoo Japan, di cui Yahoo Inc. possiede un terzo delle azioni, ha stretto una partnership con Google per integrare il suo search engine all'interno del portale yahoo.co.jp. Le motivazioni addotte dal presidente Masahiro Inoue riguardano le migliori prestazioni del motore della grande G rispetto a Bing, soprattutto per quanto riguarda l'utilizzo della lingua giapponese. La versione made in USA di Yahoo aveva precedentemente tentato lo stesso accordo con Google, ma questo era stato bocciato dalle autorità antitrust, cosa che invece non è avvenuta in Giappone. Da notare che la società di Masahiro Inoue è leader incontrastata nel proprio paese, e se l'accordo andasse in porto, ciò probabilmente costituirebbe una mazzata micidiale per i concorrenti nel paese del sol levante. Inoltre se tecnicamente la partnership dovesse ottenere buoni risultati, ciò potrebbe, secondo alcuni analisti, avere dei riflessi anche sugli altri mercati, spingendo anche altri attori nelle braccia della casa di Mountain View. Le quotazioni di Yahoo Japan sono ovviamente salite, tuttavia ora ci si aspetta la reazione della casa di Redmond. L'accordo porterebbe Google e Yahoo Japan a detenere praticamente il 100% delle ricerche via web, oltre che una cospicua fetta dell'advertising online attraverso link a pagamento, che verrebbe spalmato sul portale in viola grazie alla tecnologia di Google. Secondo Microsoft, le condizioni di mercato che si verrebbero a verificare sarebbero ancora più proibitive per la concorrenza rispetto a a quanto avrebbe potuto verificarsi in USA e Canada con la partnership fra Yahoo Inc. e la grande G. Certo, la situazione in Giappone è diversa da quella americana, un po' come accade in Cina, Taiwan e Corea del Sud, dove gli utenti tendono a privilegiare versioni fortemente customizzate e localizzate dei vari servizi web; motivo per cui le varie versioni di Yahoo possono vantare una fetta di mercato solitamente più cospicua rispetto a Microsoft, Google & C., come accade in Cina per Baidu, il quale può anche vantare spinte governative. Nonostante gli sforzi degli ultimi anni, né Bing, né Google sono mai riusciti a sfondare completamente nel mercato del search est-asiatico, scontrandosi anche con la mentalità dei navigatori della rete di quelle zone, piuttosto abitudinari e poco inclini ai cambiamenti. Mentre in Occidente è sempre più raro incontrare sulla rete i classici portali di una volta coi soli MSN e yahoo Inc. a ricordare un'epoca risalente alla preistoria di internet, in Asia l'utente ha ancora l'abitudine di recarsi sulla home page della propria versione localizzata di Yahoo ed altri portali locali per leggere le notizie, le quotazioni e vedere gli ultimi modelli di scarpe. Se in USA ed Europa non si fa che parlare di Facebook e Twitter, dall'altra parte del mondo sono altre le piattaforme che vanno di moda per comunicare sulla rete, più adatte alle esigenze di quei paesi. Fatto sta che Microsoft ha ragione ad essere preoccupata, anche perché l'esempio del Giappone potrebbe essere seguito da altre nazioni. L'intero mercato search, dei collegamenti sponsorizzati e dell'advertising potrebbe finire nelle mani di un unico polo, e come sappiamo, la tendenza al mono-search ovvero al mono-pensiero, è deleterio.