Argomento
Il fenomeno Harry Potter è arrivato anche in Italia. Preannunciato da una massiccia campagna pubblicitaria, il maghetto partorito dalla fervida mente della scrittrice inglese J.K. Rowlings, ha subito conquistato le prime posizioni tra le pellicole più viste al cinema. Di pari passo sta procedendo la vendita di libri e gadgets vari, autentica ossessione per i piccoli fans, e non solo. Ma qual è il segreto di tanto successo? Cosa ha spinto decine di vips italiani a fare la fila davanti al botteghino la sera della prima? E cosa ha spinto centinaia di persone più o meno comuni ad andare al cinema nei giorni seguenti? E' presto spiegato. Innanzitutto buona parte del riscontro ottenuto è da imputarsi alla martellante campagna pubblicitaria, che ha astutamente presentato Harry Potter come il film più visto, il libro più letto nei paesi dove già il fenomeno era consolidato. Campione di incassi prima ancora di arrivare nelle sale di proiezione, culto prima ancora di sapere chi diavolo fosse Harry Potter. Gli spots possono questo e molto di più. Da qui a crearne una moda per i vips tontoloni di casa nostra, il passo è stato breve; se un film va negli Stati Uniti, deve per forza andare anche in Italia, no? Inoltre, se tutti i vips si recano a vedere un film, per spirito di emulazione ci devono andare anche i comuni mortali (infatti noi non ci siamo andati -NdA-); perché se ci va Paolo Bonolis ci devo andare anch'io, perché se è l' evento dell' anno (uno dei tanti...), io non posso mancare, perché se il mio nipotino ci vuole, giustamente, andare, allora vedrò di fare uno sforzo e di accompagnarlo... Lasciateci commentare: che tristezza!
Nel frattempo però, qualcuno ha incominciato a non poterne più, come il signor Alois Gmeiner, di Vienna, che ha istituito una "hot line" anti Harry Potter. Se anche a voi il maghetto ha sonoramente rotto i coglioni, telefonate, ed una segreteria vi inviterà a lasciare un messaggio con i vostri sfoghi ed insulti. Secondo le intenzioni del signor Gmeiner, di questi verrà poi fatto un libro, che speriamo venda più dei romanzi della signora Rowlings.
Comunque, l' apice dell' antipotterismo è stato raggiunto, come si può vacilmente supporre, negli USA, più precisamente ad Alamogordo, nel New Mexico. Il reverendo Jack Brook, pastore della Christ Community Church, ha infatti dedicato il suo sermone dell'antivigilia di Natale, al tema "Gesù Bambino o Harry Potter?" (una cosa tipo "Mazzola o Rivera", per intenderci). Secondo il novello Torquemada, "questi libri incoraggiano la nostra gioventù a imparare di più riguardo a streghe, stregoni e maghi, e queste cose sono un abominio, per Dio e per me". I fedeli sono stati quindi invitati a portare libri, cassette e poster di Harry Potter, allo scopo di farne un "sacro falò purificatore". Questo tipo di tradizione si ripete ogni anno presso la Christ Community Church, e nel falò vengono gettate tutte le cose impure, dopo la messa domenicale, secondo una tradizione descritta nella Bibbia. Lo slogan "Bruceremo Harry Potter in effigie. Dio onorerà questo momento di purificazione", è stato sottoscritto anche da altre comunità religiose. Il problema ora è però un altro: molti hanno già visto il film, molti hanno già letto i libri. Cosa dovremo farne di questi individui ormai corrotti dall' Anticristo di celluloide? Beh, già che ci siamo, gettiamo nel falò purificatore anche loro...