Festa dei Pirati a Roma

Inviato da harvey lomax il Sab, 03/20/2010 - 17:40
Argomento
Si tiene oggi a Roma, in piazza Capranica, nei pressi di Montecitorio, la seconda Festa dei Pirati. Molti i temi che verranno affrontati nel corso della giornata. Si va dalla riforma del copyright alla privacy su internet, dal file sharing alla neutralità della rete, cioè quella auspicata regola che prevede che un provider sulla propria rete non possa discriminare i propri contenuti e servizi a discapito di quelli dei concorrenti (per esempio permettere l'uso del proprio servizio voip ma non quello di aziende concorrenti). Si parlerà anche di ACTA (Anti-Counterfeiting Trade Agreement), il trattato segreto voluto dagli USA, della differenza tra condivisione e contraffazione. Il programma della giornata è disponibile qui. Sono previsti numerosi interventi da parte di esperti del settore, professionisti, artisti, associazioni di consumatori, e di alcuni politici. La manifestazione vede la partecipazione dei seguenti soggetti, in rigoroso ordine alfabetico, come riportato dal sito ufficiale della manifestazione: Aduc – Associazione per la tutela dei Diritti degli Utenti e Consumatori Carlo Blengino Carlo Infante Claudio Messora Cooper Francesco Nizzoli Francesco Paolo Micozzi Franco Noè Fusolab Giovanni Battista Gallus Guido Scorza Luca Neri Luisa Capelli Ninux.org nois3lab Paolo Brini Partito Pirata TNT Village-ScambioEtico La manifestazione sta suscitando polemiche. Tullio Camiglieri, coordinatore del Centro studi per la difesa dei diritti degli autori, si scaglia contro di essa, con frasi riportate da diversi media, come il Quotidiano Nazionale: "La Festa lascia sbigottiti. A quando il partito dei furti con destrezza o l’associazione degli amici dello sballo legalizzato? Centinaia di migliaia di persone impiegate nel cinema, nell’editoria, nei giornali e nell’industria musicale rischiano il loro posto di lavoro. Senza i ricavi non ci saranno più investimenti e non avrà più senso destinare risorse economiche alla realizzazione di un film, di un documentario, di un nuovo giornale o di una produzione musicale". Frasi che dimostrano una totale incomprensione del fenomeno. Si evince da queste parole una corrispondenza tra chi utilizza il file sharing e il crimine di violazione del diritto d'autore, cosa assolutamente non vera. Chiara è poi la volontà dell'industria e dei suoi rappresentanti di mantenere quello status quo di privilegi ed introiti, sventagliando lo spauracchio della perdita di migliaia di posti di lavoro. Se questa non è pura retorica, cos'è? In un paese dove ogni giorno centinaia di operai, impiegati perdono il lavoro, chi lavora nell'industria dell'intrattenimento deve invece godere dell'indebito privilegio di poter mantenere il proprio posto a qualunque costo. Mentre industrie e sevizi tentano di reinventarsi per sopravvivere alla crisi, l'elefantiaca industria dell'intrattenimento ha come unico obiettivo l'incremento delle proprie entrate, la cui gran parte, lo ricordiamo, non finisce nele tasche degli artisti. E le cifre dei mancati introiti che vengono sventolate sono calcolate con parametri del tutto discutibili, fornite da aziende pagate dalle stesse lobbies. Numeri che non dicono piuttosto quanto viene indebitamente incassato dalla vendita di tutti quei dispositivi su cui viene imposto l'infame gabello dell'equo compenso (DVD e CD vergini, cassette, dischi rigidi, memorie USB, cellulari, schede di memoria per lettori mp3 e smartphone, ecc.) Certo, a nessuno fa piacere perdere il posto di lavoro, ma se persino la Fiat, come altre società, da anni ha iniziato una dolorosa ma necessaria campagna di esuberi, evitando ove possibile nuove assunzioni, non si vede perché le compagnie che lavorano nell'intrattenimento non possano fare altrettanto. E ve lo dice uno che il lavoro lo ha perso. Che dire poi della scusa degli investimenti? Lo sanno anche i sassi che per fare un buon film o un buon disco non servono grandi investimenti, i soldi che Camiglieri chiama investimento, servono più che altro a rimpinguare le tasche di capricciosi attori miliardari e cantanti drogati, a promuovere nuovi incredibili talenti che il giorno dopo la fine del Festival di S.Remo nessuno ricorda già più. Qualcuno ha provato a cercare su di una qualunque piattaforma di file sharing per esempio la parola Jalisse, vincitori del Festival di S.Remo nel 1997? A quando il ‘partito dei furti con destrezza'? Il vero furto con destrezza è quello che le industrie dell'intrattenimento perpetrano da anni ai danni dei consumatori!