Argomento
E' iniziato oggi il Giro d'Italia, una fra le più importanti corse ciclistiche a tappe. Si tratta dell'edizione del centenario, un'edizione dunque storica, che quest'anno parte da Venezia con una cronosquadre. Chi vincerà? Non lo sappiamo. Ciò che è certo è che anche quest'anno vi saranno casi eclatanti di corridori ritrovati positivi alle più incredibili schifezze, dal viagra alla cocaina; anche ques'anno più che di Giro d'Italia, si parlera di Giro delle Farmacie. Non vediamo l'ora di sapere chi sarà il primo ciclista dopato ad essere scoperto. E come al solito tutti diranno di essere puliti, di avere la coscienza immacolata, salvo poi dover ammettere l'evidenza di essere stati svegliati nel cuore della notte con una flebo ancorata al braccio. Lo ripetiamo da anni ormai, il ciclismo professionistico è uno sport per lattine di pillole. Perciò sarebbe molto meglio trasformarlo in corse di barattoli, per vedere quale confezione rotola più velocemente.
E tanto per non essere smentito, proprio oggi il celebre ciclista Tom Boonen è stato trovato nuovamente positivo alla cocaina, in un controllo effettuato alla fine di aprile. Invocherà clemenza presso la giustizia sportiva anche questa volta? Cosa dirà, che pensava si trattasse del bicarbonato lasciato dalla nonna?
La verità è che il mondo del ciclismo è ormai preda dei demoni del doping. Sospetto che già da feti, i ciclisti vengano allevati con sostanze dopanti, che si inietti loro di tutto prima ancora che sappiano pedalare, in maniera senziente o meno. Sono vuoti involucri di emoglobina e proteine, senza onore, senza pudore. Lasciamo che si dopino tutti, illimitatamente, fino ad esplodere. Facciamo questo Giro d'Italia in barattolo.
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