Argomento
Come avevamo presagito, la finale 2009 del World Baseball Classic vedrà affrontarsi i due eterni rivali asiatici, Corea del Sud e Giappone, due nazioni in cui il baseball non è lo sport nazionale, ma nelle quali esso ha assunto una posizione privilegiata fra gli sports, nonostante l'agguerrita concorrenza di discipline originarie di quelle zone, e nonostante il calcio negli ultimi anni abbia anche lì conquistato numerosi estimatori. Ma il baseball in oriente è qualcosa di speciale, è amatissimo e seguitissimo, e se non è lo sport nazionale in questi due paesi, poco ci manca. Dunque ambedue le formazioni hanno vinto la rispettiva semifinale.
Sabato scorso al Dodge Stadium di New York, i Coreani hanno abbattuto il sorprendente Venezuela, per 10-2. Il lanciatore partente dei vincitori, Suk-Min Yoon, in poco più di sei innings ha concesso sette battute valide, una base ball e due punti. Male invece ha fatto Carlos Silva, bombardato da due home run di Shin-Soo Choo (che conosce molto bene il lanciatore, in quanto lo ha incontrato in Major League) e Tae Kyun Kim, che hanno fruttato cinque punti, solo nel primo inning! Certo, ci sono anche da contare due errori difensivi, ma non si può certo dire che la prestazione di Silva sia stata esaltante: i primi quattro battitori sono andati tutti in base, segno che per il pitcher centroamericano non sarebbe stata una gran giornata. Infatti anche nel secondo inning gli Asiatici hanno segnato due punti, ci sarebbe dunque voluto un crollo impensabile dei Coreani o un exploit altrettanto clamoroso dei Venezuelani per ribaltare il risultato. Così non è stato, ed a giochi fatti gli sconfitti possono essere contenti solo di aver evitato la manifesta inferiorità, cosa che non avrebbero comunque meritato per quanto mostrato in questo torneo. Cabrera e compagni se ne tornano quindi a casa, delusi perché a questo punto era lecito sperare, ma con la certezza di aver comunque disputato un ottimo torneo, semifinale esclusa.
Domenica invece il Giappone di Matsuzaka ha fatto fuori gli Stati Uniti padroni di casa, col punteggio di 9-4. Si infrange il sogno degli Americani, dopo una partita abbastanza equilibrata (9 valide per loro, 10 per gli Asiatici), dove la differenza l'hanno fatta gli errori (3-1) ed il monte di lancio. Eppure non si era messa male: fino al quarto inning gli USA conducevano 2-1, ma poi il pitcher partente Roy Oswalt ha concesso due singoli consegutivi che hanno dato il via alla rimonta dei Nipponici, cinque punti solo in questo inning portati a casa dalla schiera di mancini mandati alla battuta contro il destro Oswalt. L'entrata del rilievo Grabow ha posto un freno al massacro, ma a questo punto i samurai di Tatsunori Hara avevano la partita in pugno, e la disfatta per i discendenti del generale Custer è stata inevitabile.
Forse i tornei internazionali vengono un po' snobbati dagli Americani, che troppo spesso sottovalutano la crescita nei loro sports più famosi di nazioni con una breve tradizione, o dove queste discipline devono confrontarsi con tante altre in quanto a popolarità. Forse gli interessi economici dei teams della MLB continueranno a prevalere su quelli sportivi di tornei come il WBC, onde per cui si continuerà a preferire di evitare il più possibile che i propri giocatori entrino sul diamante di gioco in queste competizioni. Fatto sta che gli inventori di questo sport rimangono oggi a bocca asciutta: un po' di meditazione zen non può far loro che bene.
Appuntamento a questa notte, martedì 24 marzo alle 2am per la finalissima fra le due migliori squadre del pianeta. Sarà un incontro entusiasmante, ne siamo convinti. Chi vincerà? Vogliamo sbilanciarci: il nostro pronostico va a favore del Giappone. Ganbatte!!